Agropoli, ritrovate due lettere autografe di Giuseppe Moscati

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Agropoli, ritrovate due lettere autografe di Giuseppe Moscati

Ritrovate ad Agropoli due missive autografe di Giuseppe Moscati.

L’eccezionale ritrovamento è ad opera dell’editore Ernesto Apicella che ha rinvenuto due lettere de Santo attestanti la sua presenza nel comune cilentano.

La scoperta è avvenuta in un antico palazzo sito nel borgo antico del comune e consisono in due lettere che documentano l’amicizia tra Giuseppe Moscati ed il dottor Amedeo Di Sergio che dalle ricerche di Apicella risulta esser stato allievo del Moscati.

Nella prima scritta in data 16 marzo 1923 Moscati ringrazia l’amico per l’ottima accoglienza ricevuta ad Agropoli, mentre nella seconda più articolata e redatta nel giugno di due anni dopo annuncia il suo arrivo nel Cilento per curare il fratello di Amedeo, Francesco Di Sergio a quanto pare molto malato.

Nella lettera si legge: “Vi è un Medico al di sopra di noi: Iddio! Di Cui domani è la festa Eucaristica. Vi prego di non privare vostro fratello di questa medicina (che è la S. Comunione).

Il ritrovamento delle lettere del Moscati assumono grande importanza non solo da un punto di vista religioso ma anche storico in quanto attestano il legame tra il Santo e la città di Agropoli.

Dalle lettere, infatti, emerge una assidua frequantazione del Moscati della città cilentana, in particolare pare che egli curasse gli ammalati del borgo.

“Il primo incontro tra San Giuseppe Moscati e Amedeo Di Sergio – dichiara Ernesto Apicella – probabilmente avvenne all’Università di Napoli, nella facoltà di Medicina. Giuseppe Moscati, laureatosi giovanissimo nel 1903, fu subito nominato docente e tra i suoi allievi trovò il diciottenne Amedeo Di Sergio. E’ verosimile che il rapporto di stima ed amicizia si sia intensificato quando Amedeo Di Sergio, negli anni venti, si rivolse a Giuseppe Moscati, pioniere della terapia insulinica, per far curare il padre Emanuele malato di diabete. La malattia portò Emanuele Di Sergio alla morte il 20 Luglio 1922.

Emanuele Di Sergio fu più volte sindaco di Agropoli dal 1860 al 1891. Fu uno dei primi medici in Italia a proporre le cure idroterapeutiche, fondando uno stabilimento di talassoterapia nella Marina di Agropoli. Nel 1908, con grandi festeggiamenti, fu insignito della medaglia d’oro per aver salvato la vita alla popolazione agropolese sottraendola, con grande abnegazione, ad una violenta e letale epidemia tifoidea.

Le due lettere autografe di San Giuseppe Moscati ci confermano la sua presenza ad Agropoli nel 1923 e nel 1925. Questo mi fa pensare – continua Ernesto Apicella – grazie anche ad alcune testimonianze tramandate negli anni, che San Giuseppe Moscati sia venuto più di due volte ad Agropoli.

La sua presenza in quegli anni fu assidua, diventando una vera e propria missione, giacché Giuseppe Moscati trovò nel borgo di Agropoli una popolazione povera nel corpo e nell’anima, bisognosa di cure mediche specialistiche gratuite ma, in modo particolare, di intense cure religiose”.

San Giuseppe Moscati morì il 15 aprile del 1937 a soli 47 anni, otto anni più tardi lo stesso giorno si svolsero i funerali di Amedeo Di Sergio.

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