Caso giunta Camerota, tolte le deleghe a Laino: via al rimpasto della maggioranza

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Caso giunta Camerota, tolte le deleghe a Laino: via al rimpasto della maggioranza

Continue «pressioni» su nuove assunzioni da fare all’interno della società portuale di Marina di Camerota. Ritiro di deleghe. Consegne di nuove deleghe. Di notte riunioni bollenti. Di giorno, invece, un continuo chiacchiericcio all’esterno dei bar. Una vicenda, dunque, tutta interna all’aministrazione Romano. Spaccature che potrebbero essere insanabili. Tutto è partito dalla mattina di venerdì, quando l’assessore con delega al Porto e al Demanio, Alfonso Esposito, non si è presentato in consiglio comunale. Proprio lui, il presidente del consiglio. Per capire meglio la vicenda facciamo un passo indietro.

Venerdì 26 aprile E’ la mattina del consiglio comunale a Camerota. Al tavolo della giunta mancano gli assessori Esposito e Abbate. Il presidente del consiglio ha fatto protocollare la restituzione al sindaco delle sue deleghe: al Porto, al Demanio e all’area marina protetta. Alla base del gesto ci sarebbero delle forti «pressioni». Fonti vicinissime raccontano di queste «pressioni che sarebbero state esrcitate nei confronti del presidente della società portuale da tre componenti della maggioranza per l’assunzione di una persona molto vicina all’assessore Marco Garofalo». Pare infatti che l’assessore Orlando Laino, con delega ai Lavori pubblici, sia in contrasto con Alfonso Esposito per questi motivi. Esposito ha dichiarato ai microfoni di questa testata: «Ho consegnato le deleghe perchè qualcuno voleva mettere il proprio cappello politico alla società portuale. Quando la presidente della società ha detto di no alle assunzioni – ha rivelato – qualcuno ha chiesto la sua testa al sindaco. Non passo in minoranza e valuto se lasciare oppure no la presidenza del consiglio comunale». Intanto l’opposizione incalza e chiede le dimissioni del sindaco. Il sindaco risponde: «La minoranza guardasse i propri problemi invece di intervenire sul nostro operato». Nella vicenda interviene anche l’assessore Garofalo: «Non ho mai fatto ‘pressioni’ e quella ‘persona a me vicina’ volevano proporla per la presidenza della società, ma io ho sempre detto di no».

Lunedì 29 aprile La decisione di Alfonso Esposito è stata sposata in pieno da tre componenti della società portuale. Infatti, lunedì mattina, si è dimessa la presidente della società ‘Il Leon de Caprera’, Palmira Principe, e la vicepresidente Sofia Luisi. Con loro anche un componente di peso del consiglio di amministrazione. E’ dunque il collasso della società portuale. La maggiore società a gestione pubblica del comune di Camerota, comune a vocazione turistica e alle porte dell’estate questa non è sicuramente una bella notizia. Con la nuova legge varata dall’ex governo Monti le dimissioni del presidente non posso essere seguite dalla rielezione di un nuovo presidente. Infatti, l’amministrazione, ha fatto occupare il posto di responsabile della società ad una persona che lavora già all’interno del Comune. Si tratta dell’archietto Coraggio, impiegato dell’ufficio urbanistico, ma da pochi giorni nominato responsabile della società portuale.

Martedì 30 aprile Durante l’ultimo week end sono state diverse le riunioni notturne tenute da alcuni componenti della maggioranza all’interno delle proprie abitazioni. Riunioni che, molto probabilmente, dovranno servire a ricucire la ferita. Lo squarcio all’interno della maggioranza pare visibile a molti e sembra allargarsi di più con il passare dei giorni. La minoranza aspetta la prossima mossa che non tarda ad arrivare. Infatti, il sindaco Antonio Romano ha pensato di ritirare la delega ai Lavori pubblici all’assessore Orlando Laino. Mossa che servirà a risanare i rapporti tra maggioranza e l’assessore Esposito? Chi lo sa, per il momento il primo cittadino di Camerota fa sapere: «Stiamo ridistribuendo le deleghe per dare una nuova organizzazione all’amministrazione». Mentre Laino, a detta sua, non è stato ancora ufficialmente informato della situazione e dichiara: «Aspetto la revoca ufficiale delle deleghe e solo allora interverrò – poi continua – io sono abituato a lavorare con i fatti e non con le chiacchiere». Ma quando all’assessore Laino arriverà la revoca scritta della delega come agirà? Passerà all’opposizione? E se questa fosse l’ipotesi più accreditata con lui porterà qualcuno? La risposta a tutte queste domande potrebbe arrivare già nelle prossime ore.

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