“Cilento, terra di miti e spiagge da sogno”
| di Biagio Cafaro“Cilento, terra di miti e spiagge da sogno”. Questo è il titolo di un articolo di fine agosto dell’agenzia Ansa. L’articolo, scritto da Ida Bini, ripercorre tutta la costiera cilentana, decantando le bellezze naturaliste: “Un centinaio di chilometri di spiagge da sogno, scogliere modellate dal mare e dal vento, calette e grotte misteriose da esplorare in barca; decine di borghi arroccati ricchi di belvedere e scalinatelle immacolate e oasi naturalistiche tutte da scoprire. E’ un angolo d’Italia che unisce arte, storia, gastronomia, natura e letteratura, un territorio attrezzato per praticare tutti gli sport acquatici, ma anche il trekking, la mountain bike e il birdwatching”.
L’articolo pubblicato su www.ansa.it è accompagnato da 7 foto che immortalano Marina di Ascea, l’anfiteatro di Paestum, il porto di Acciaroli, la grotta degli infreschi, la spiaggia di Santa Maria di Castellabate, Marina di Camerota e Marina di Pisciotta.
Ma non è solo la costa ad essere descritta, anche l’interno del territorio cilentano: “Entrando verso l’interno, dove si vive seguendo i ritmi lenti delle stagioni, ad alcune decine di chilometri dalla costa si raggiungono splendidi borghi come Padula, dove si trova la Certosa, un magnifico monastero certosino con il chiostro più grande del mondo e uno scenografico scalone a chiocciola di marmo bianco. Poco lontano ci sono Teggiano con un bel castello, e il paese fantasma di Roscigno Vecchia con case e strade deserte, abbandonate dagli abitanti per le continue frane. E, ancora, il castello cinquecentesco di Vatolla dove, dal 1689 al 1695, Gian Battista Vico compose la Scienza Nuova”.
“Qui è la natura lussureggiante del Parco la vera protagonista, dove dalla sorgente Ferrata, a Contursi Terme, lungo il fiume Sele si fa rafting armati di pagaia, casco e giubba di galleggiamento e si scende fino a valle. Oppure si sperimenta lo speleo-raft, il rafting nelle grotte: si parte da quelle di Pertosa, che hanno il tratto fluviale sotterraneo più lungo d’Europa, e con lampade speleologiche si discende il fiume Tanagro”.
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