Laurito. “Non toccate il nostro Cilento”, cresce il comitato contro la discarica

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Laurito. “Non toccate il nostro Cilento”, cresce il comitato contro la discarica

“LORO sanno bene che la nostra è terra d’emigrazione, contano su questo: sulla bassa densità di abitanti per territorio. Sanno che non metteremo insieme un numero significativo di persone per una visibile protesta”, scrive Corrado sul gruppo Facebook schierato contro la costruzione della discarica a Laurito.

A quanto pare, però, il numero significativo di persone tende a crescere considerevolmente. In pochi giorni “Cilento oltre il rifiuto” ha raggiunto i quasi 1000 iscritti. “Loro” non hanno alcuna intenzione di arrendersi: fiaccolate, incontri, consigli comunali straordinari, proiezione del documentario “Montagne di balle” .. e tutto quello che può servire per non restare muti e fermi davanti ad una violenza ambientale.

In occasione del consiglio intercomunale che si è svolto il 31 ottobre, il comitato contro la discarica ha presentato un documento sul perché del NO di una discarica nel territorio di Laurito.

 

1-      Lo studio dell’università di Salerno, che rappresenta il fondamento scientifico su cui si basa l’eventuale fattibilità dell’impianto, è scarno (appena dieci righe), all’interno delle quali, si fa soltanto accenno all’elevata biodiversità del luogo, ed alla presenza di corpi idrici. Dall’incontro con il commissario all’individuazione dei siti nelle province di Napoli e Salerno. Dott. Vardè, è emersa inoltre, la base di una trattativa, tra l’ente e il sindaco di Laurito, incentrata sulla promessa di 14 posti di lavoro, legati alla realizzazione della discarica. 

2-      Gli oneri di realizzazione dell’impianto (15 mln di euro), sono totalmente a carico della ditta privata che si aggiudicherà l’appalto. I metri cubi da movimentare sono soltanto 107.000. Sorge spontanea una domanda: come potrà mai realizzare utili in soli quattro anni, l’onesta ditta che vincerà l’appalto per il trasporto del rifiuto speciale che prende il nome di FOS (frazione organica stabilizzata)?

3-      La zona interessata all’impianto della discarica ricade nell’area sottoposta a tutela dal Parco, area contigua per l’esattezza, ed soggetta alle normative contenute nel piano del Parco. Esse stridono fortemente con l’installazione di una discarica ex-novo. Anche se il piano del Parco è derogabile, l’ente gestore, rappresentato sia dal presidente, che dai sindaci della comunità, prima dell’obbligo istituzionale di pronunzia in merito, dopo la visione della documentazione ufficiale, ha l’obbligo morale di esprimersi e di indicare la via ai cittadini di tutto il territorio, superando quei legacci di natura politica che lo legano alle scelte di altri enti.

4-      La discarica è a monte dell’ara SIC (sito d’interesse comunitario) del Mingardo, nelle vicinanza sono presenti numerosi aziende agricole, alcune delle quali specializzate nella trasformazione latto-casearia. Vi è addirittura un’azienda associata a Slow food, l’importante associazione che mette in rete i prodotti d’eccellenza della nicchia alimentare Italiana.

5-      Laurito e i comuni limitrofi, raggiungono traguardi eccellenti nella raccolta differenziata, i nostri non sono comuni insolventi nei confronti del consorzio gestore. Cosa che non si può dire dei paesi della fascia costiera. Responsabilmente, il comitato, intende intraprendere un percorso parallelo alla protesta, di cambio di rotta e strategia in materia di rifiuti. Il principio delle 4r: riduzione, riutilizzo, riciclo, recupero, è il nostro principio, non ci piegheremo ad una logica lobbistica che individua soltanto nelle discariche e nella termodistruzione la panacea del male “monnezza”.

6-      Voi sindaci del territorio, siete obbligati ad ascoltare gli ormai quasi mille cittadini del comitato, fateci capire realmente da che parte state, avete un’opportunità, sappiatela sfruttare. Si deve remare con fermezza verso un’unica direzione, il no alla discarica ed  il cambio di registro nella gestione, anche pensando a dei sub ambiti. Piccole discariche dislocate sul comprensorio, messa in rete del mercato rifiuto riciclato.  Noi stiamo indicando una chiara, responsabile e definitiva via d’uscita. Ora tocca a voi farci capire la vostra.

 

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