Pisciotta, diportista s’incaglia: salvato. In quel tratto 17esimo caso dell’estate
| di Luigi MartinoEstate, tempo di vacanze al mare e, soprattutto di gite in barca. Non sempre però chi si mette al timone è un esperto diportista e molte volte dal voler fare una tranquilla gita in barca ci si ritrova al largo, impossibilitati a rientrare. E a dover chiedere aiuto alla Guardia Costiera.
L’ultimo caso risale a venerdì scorso quando, in serata, intorno alle 19.30, un diportista di San Giorgio a Cremano s’incaglia con la barca fra gli scogli di punta del Telegrafo a Pisciotta. A bordo, insieme a lui, sei persone, la sua famiglia, quattro adulti e due bambini di dieci anni. Fortunatamente, nonostante lo spavento, l’intervento degli uomini della Guardia Costiera è stato tempestivo: i passeggeri sono stati portati in salvo sulla motovedetta e la barca trasportata a rimorchio con l’aiuto di un peschereccio nel porto di Palinuro.
Sospesa al diportista napoletano la patente nautica da diporto, rilasciata dalla Motorizzazione, per «manifesta imperizia» e per aver provocato danni. Partito dal porto di Acciaroli, dove era stata noleggiata, l’imbarcazione aveva preso il largo intorno a mezzogiorno, raggiungendo le acque di Palinuro, ma nel rientrare, il diportista, complice l’imperizia e l’innalzamento del moto ondoso, aveva optato per una navigazione a vista a ridosso della costa, non considerando gli ostacoli della costa frastagliata.
E così la piacevole gita in barca per la famiglia di San Giorgio a Cremano si trasforma, in pochi minuti, in una pericolosa avventura. L’imbarcazione si incaglia a 150 metri dalla costa: l’elica e l’organo di governo del timone sono gravemente danneggiati dall’urto con gli scogli e al malcapitato diportista non rimane altro che gettare l’ancora e chiedere aiuto alla Guardia Costiera. La telefonata arriva alle 19.30 , ma le indicazioni fornite dall’uomo sulla localizzazione della barca non si rivelano esatte.
L’uomo aveva, infatti, indicato un’altra zona, dimostrando di non avere cognizione di dove si trovasse. Un turista improvvisato e un equipaggio privo di quella prontezza operativa utile soprattutto nei momenti di difficoltà. L’esperienza degli uomini della Guardia costiera, però, consente una veloce individuazione del diportista individuato a 150 metri dalla costa in località Caprioli.
Fortunatamente i soccorsi arrivano nel giro di pochi minuti. Giunti sul posto, a bordo della motovedetta «Cp 556», dopo aver constatato che i danni, causati dall’urto con gli scogli, all’elica e all’organo di governo del timone non consentivano nessuna manovra per la barca, con l’aiuto di un piccolo peschereccio gli uomini della Guardia costiera hanno avviato le operazioni di soccorso. I sei occupanti e il diportista sono stati trasportati sulla motovedetta, mentre la barca è stata trasportata a rimorchio e tirata a secco nel vicino porto di Palinuro.
Dall’inizio dell’estate quello di venerdì è il 17esimo caso di soccorso nelle acque tra Pisciotta e Palinuro e il terzo caso, in dieci giorni, di sospensione della patente nautica da parte della Capitaneria di Porto di Salerno. Delle tre patenti oggetto del provvedimento di sospensione, due sono state rilasciate dalla Motorizzazione (il diportista di San Giorgio a Cremano e un altro che si era perso al largo delle acque di Agropoli).
Alla base della sospensione la medesima motivazione: «Manifesta imperizia». Dimostrata dalla mancata conoscenza del diportista dei rudimenti della navigazione.
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