“Sarà…” al castello Medievale di Agropoli
| di Giuseppe GalatoContinuano gli incontri al Castello Aragonese di Agropoli con la quarta edizione di “Settembre Culturale al Castello”.
Il 4 tocca a Carmine Rossi Vairo con il suo “Sarà…”.
SARÀ…
Dire “…sarà…” è come prendere una scorciatoia quando vuoi esprime in sintesi una perplessità, un’incertezza. Dubbi e incertezze sono gli elementi di fondo su cui ruotano le vicende del romanzo, ambientato in una Beirut fine anni Ottanta, sconvolta da un impetuoso e snervante conflitto civile. È lì che il protagonista Daniele Avori è invitato per una missione umanitaria di cooperazione internazionale e vi giungerà dopo un travagliato trasferimento. Ma “Sarà” – con la S maiuscola – è anche il nome occasionale che Daniele inventa per Jamila, soldato dell’esercito libanese, quando lei gli chiede per gioco di sfuggire alla opprimente situazione di guerra e vivere una breve parentesi di sentimento e passione. Tutto deve essere trasposto in una realtà virtuale, anche i propri nomi devono essere cambiati per assecondare il transfert in una dimensione diversa e paradossale. Il racconto si snoda sul filo di una sottile analisi introspettiva dei personaggi e in un contesto storico-ambientale fedele alla realtà del tempo ed alle situazioni descritte.
CARMINE ROSSI VAIRO
Nasce nel 1940. È avvocato ed è iscritto dal 1972 all’Ordine dei Giornalisti. Ha diretto il periodico L’Araldo ed ha collaborato, per anni, con l’Osservatore Romano. La sua lunga permanenza presso la Cooperazione Internazionale del Ministero degli Affari Esteri gli ha consentito di ampliare la già vasta esperienza di lavoro operando e risiedendo in varie parti del mondo. Ha concluso la carriera amministrativa come dirigente dell’Ufficio di Rappresentanza Inpdap di Bruxelles, “Sarà…” è la sua prima opera come romanziere ma non il suo primo impegno letterario.
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