Camerota, pesca illecita al tonno: arrivano i primi fermi
| di Luigi MartinoE’ partita già da diversi giorni la pesca al tonno nelle acque del Cilento. All’alba i pescatori partono per le battute di pesca che spesso si concludono dopo il tramonto. I tonni pescati, però, sono troppo piccoli e di conseguenza fuorilegge. Con la caccia al tonno è partita anche la caccia ai pescatori di frodo da parte della guardia costiera. Da Sapri a Camerota, fino a Palinuro, Ascea e Agropoli, i marinai della capitaneria di porto si appostano per cercare di acciuffare e fermare i responsabili. C’è chi va a pesca di tonno per poi conservarlo sott’olio, chi invece per rivenderlo sul mercato nero. Un chilo di tonnetti può essere ceduto mediamente a tre o quattro euro al chilo. Nel golfo di Policastro in passato è stato venduto anche a due euro al chilo. Il prezzo basso fa comprendere quanto pesce è presente nel mare del Cilento. Una barca può tornare a terra anche con trecento chili di tonnetti. I pescatori rischiano una multa salata, si parla di diverse migliaia di euro. E, soprattutto nei porti dove è presente un presidio della guardia costiera, i pescatori preferiscono scaricare il pesce di notte, lungo la costa, sulle spiagge. In pratica lontano da occhi «indiscreti». Ieri pomeriggio, mercoledì, a Marina di Camerota, la capitaneria di porto ha fermato un pescatore. L’uomo, del posto, sarebbe stato sorpreso con diversi tonnetti. Il bilancio dell’operazione, però, non è stato ancora reso noto.
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