Caso petrolio Vallo di Diano, lettere al vetriolo: Accetta vs. Di Brizzi
| di Lucia CarielloDa molti giorni il “caso petrolio” nel Vallo di Diano sta tenedo banco sulle maggiori testate giornalistiche locali e non, informando il cittadino su eventuali opportunità o danni che le trivellazioni Shell potrebbero apportare al comprensorio; abbiamo letto di tutto dal parere dei geologi a quello dei politici a quello della gente comune, preoccupata da possibili danni all’ambiente o esalatata da eventuali introiti produttivi.
Ora un nuovo capitolo: quello degli scontri.
Pubblichiamo, quindi, due lettere la prima di Raffaele Accetta, presidente della Comunità Montana Vallo di Diano e successisamente la risposta di Valentino Di Brizzi presidente dell’AIV (Associazione Imprenditori Vallo di Diano).
La lettera di Accetta “Ho già avuto modo di esprimere più volte nei panni di amministratore (in via ufficiale ed ufficiosa), i miei intendimenti in merito alla “Questione petrolio”.
Mio malgrado ci devo ritornare per fare alcune riflessioni, anche nella veste di semplice cittadino.
Nell’ultimo documento prodotto – scrive Accetta – il presidente dell’ AIV Valentino di Brizzi, ha continuato sostenere la sua posizione favorevole alle intenzioni della multinazionale Shell, denigrando di fatto, una decisione ferma ed unanime, approvata come è noto, dai sindaci del Vallo di Diano, che indipendentemente dal colore del partito e da ogni altra classificazione si sono uniti, senza esitazione, nel definire una linea unica e chiara di pensiero (e questa unanimità già mi colpisce, e non poco, come libero cittadino).
Ebbene, le decisioni amministrative possono essere criticate, gli amministratori possono sbagliare, ma ciò che mi fa stupore ancor di più è la perseveranza mostrata dal suddetto presidente dell’AIV.
Infatti, non giudico la scelta di posizione da lui espressa (per quanto discutibile), bensì l’ostinazione a voler dare una portata collettiva a tale posizione.
Mi spiego.
La mia riflessione – spiega – è partita da una frase utilizzata da Rocco Cimino”Se poi, qualcuno pensa solo ed esclusivamente al proprio orticello, questo non deve essere spacciato per il bene della collettività”.
Un imprenditore, come ogni altro lavoratore deve assolutamente pensare al prorpio orticello, altrimenti chi lo farà mai per lui?
Come libero cittadino, cerco di vedere la cosa in termini molto pratici: c’è qualcuno che trarrebbe grossi vantaggi da certe situazioni e dice (un pò incoerentemente e alla rinfusa), che tali vantaggi potrebbero essere di tutti.
Io ritengo un vantaggio di tutti la difesa un territorio a naturale vocazione naturalistica, turistica e di piccola imprenditoria…piuttosto che finire nell’imbuto delle contrattazioni con le multinazionali del settore estrattivo industriale.
Questo significherebbe preservare la nostra radice e mantenere una indipendenza decisionale sul nostro destino. Una volta acconsentite (per assurdo) le indagini di verifica preliminare – continua – (capisco bene qual è la differenza tra verifica ed effettiva estrazione!), tale libertà decisionale verrebbe notevolmente intaccata e in un batter di ciglio, senza neanche accorgercene, rischieremmo di ritrovarci nella disperata situazione di dover “salvare il salvabile” come è stato attentamente riportato dalle dichiarazioni dei sindaci di Marsico Nuovo, Tramutola, Paterno, Brienza, che hanno manifestato solidarietà per il NO alle trivellazioni nel Vallo di Diano.
Mi avvio a concludere questa riflessione, ripartendo dal NO di 15 anni fa, che amministratori e cittadini del Vallo, urlarono a gran voce alla Texaco e alla edificazione di una megadiscarica.
Forse proprio da quel momento è partita la svolta definitiva del nostro territorio, verso uno sviluppo indissolubilmente legato all’ambiente ed alle attività turistiche ed agricole.
Ritengo che si possa (e si debba) continuare su questa strada e che non ci siano diverse condizioni di convenienza né sociale, né economica e né tantomeno di benessere collettivo, in grado di farci tornare indietro.
Gli amministratori sono quotidianamente impegnati a difendere il territorio (Comunità Montana, Forestazione, Sanità, Tribunale, etc.) e non sempre, come in questa occasione, ricevono parole di apprezzamento; però lo fanno perché profondamente convinti delle potenzialità del loro territorio.
In un momento delicato, come quello attuale, occorre stringere i denti e mantenere senso di coesione ed appartenenza, anche e soprattutto per l’economia; serve a poco l’opportunismo o quel qualunquismo di alcuni, che senza avere alcun tipo di responsabilità, approfittano di questi momenti solo per mettersi un pò in vista.
Rivesto solo per un attimo i panni dell’amministratore -conclude – per ribadire che gli amministratori stessi, in questa delicata fase, respingono ogni provocazione e ritengono utile ogni iniziativa individuale (manifestando apertamente il proprio pensiero, che ho appreso essere vivo e ardente nelle persone) e collettiva (penso all’ottimo lavoro intrapreso dal neo-costituito comitato “NO AL PETROLIO”), al fianco di chi ritiene di sostenere le ragioni di un convinto NO. Questo è il nostro compito e lo porteremo a compimento.
Le favole … lasciamole ai bambini ……
Raffaele Accetta (un libero cittadino, sindaco, amministratore e innamorato della propria terra).
La risposta Di Di Brizzi “Sono rimasto molto sorpreso delle dichiarazioni fatte dal presidente della Comunità Montana Vallo di Diano, tramite alcune testate giornalistiche, in quanto ritengo di aver sempre portato avanti, coerentemente, le posizioni mie e degli imprenditori associati all’AIV, senza però, per questo, dover ricorrere a strumentali e gratuiti attacchi personali nei confronti di chicchessia.
Al presidente Accetta sento il dovere di replicare – scrive Di Brizzi – che fin quando si tratta di confrontarci sui diversi punti di vista in merito alla scelta di consentire, oppure no, i sondaggi per la verifica dell’esistenza o meno di un giacimento petrolifero, mi troverà sempre pronto a difendere le mie posizioni.
Io, però, non accetto che un diverso punto di vista su una qualsiasi questione che possa riguardare lo sviluppo della nostra terra, possa essere usato strumentalmente contro la mia persona.
E’ bene chiarire che se per orticello intende la mia attività imprenditoriale – continua – non vedo in che modo l’eventuale estrazione del petrolio possa determinarne un tornaconto a favore del sottoscritto, soprattutto in considerazione del fatto che io produco tubi per acqua e non tubi per il petrolio.
Ma è poi il caso di precisare che, comunque, della mia azienda e della mia attività devo dare di conto solo alla mia famiglia. Io non percepisco compensi politici, come Raffaele Accetta. E’ lui, in quanto portatore di incarichi politici, che deve dare di conto alla collettività del proprio operato; ed è per questo che lui, ormai sulla scena politica da oltre 20 anni, visto che afferma che “le favole … si raccontano ai bambini”, a noi comuni cittadini deve cominciare a raccontare i numeri prodotti in termini di sviluppo ed occupazione dai tanti soldi pubblici spesi, anche nel nostro territorio, negli ultimi 15 anni (periodo da cui Accetta ha ritenuto di dover far decorrere la svolta definitiva del Vallo di Diano).
Pertanto, ad Accetta, mi preme precisare che il sottoscritto non intende passare come il personaggio pronto a deturpare il territorio in qualsiasi modo; io ho chiesto solo una riflessione attenta su quella che può anche essere un’opportunità per la nostra terra e non per forza un male assoluto. Se poi, invece, vogliamo portare il dibattito su eventuali tornaconti o su interessi rispetto ai beni della collettività -conclude – sono pronto a confrontarmi sugli orticelli di tutti”.
Valentino Di Brizzi, Presidente Assoimprenditori Vallo di Diano
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