Città e Comunità Intelligenti: se non ora quando?
| di Domenico NicolettiL’Europa ha previsto investimenti di circa 11 miliardi di euro nei prossimi dieci anni per il progetto comunitario che incentiva le Smart city, città di medie dimensioni capaci di coniugare città sostenibili e competitività. Le città consumano il 70% dell’energia nella UE. Su questo enorme potenziale di risparmio energetico le istituzioni europee fanno leva per ridurre del 20% le emissioni entro il 2020 e al contempo sviluppare un’economia low carbon entro il 2050. La formula individuata associa l’utilizzo più razionale delle risorse ambientali all’integrazione delle tecnologie pulite.
Le reti delle piccole e medie città sono prioritari in questi interventi che riguardano soluzioni integrate e sostenibili in grado di offrire energia pulita e sicura a prezzi accessibili ai cittadini, ridurre i consumi e creare nuovi mercati. Le privilegiate, in questi finanziamenti, sono dunque le comunità con un numero di abitanti tra 100.000 e 500.000, un bacino d’utenza inferiore a 1,5 milioni di persone e almeno un’università, che troverebbero proprio nella ridotta estensione territoriale il loro punto di forza. È la flessibilità che ne deriva, secondo gli studiosi, a renderle ‘smart’, in altre parole brave, intelligenti, dinamiche. Il termine ‘smart’ l’UE lo riferisce, in particolare, a quelle città capaci di incidere positivamente sulla qualità urbana secondo una valutazione basata sui parametri economico, sociale, culturale, ambientale, abitativo e gestionale.
Il parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano è il luogo ideale per questa nuova svolta dell’Europa e rappresenta con la capacità operativa e gestionale dei comuni che hanno promosso il progetto sull’Autosufficienza Energetica del Territorio un ambizioso e lungimirante traguardo coordinato dal comune di Pollica (SA).
Il progetto Smart City fa parte del Piano strategico per le Tecnologie Energetiche (Set), nel cui ambito l’Unione europea prevede la creazione di una rete di trenta smart cities da selezionare entro il 2020. Una sorta di modello prototipale dell’efficienza energetica da avviare a un percorso di sviluppo economico e urbano dai bassi costi e dal ridotto impatto ambientale. Auto elettriche ricaricabili con l’energia prodotta negli edifici, zone low-carbon e messa in rete dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, sono alcuni esempi delle tecnologie suggerite per un diverso sistema edilizio e di mobilità urbana e la compatibilità ambientale. Il primo bando di Smart City è di circa 70-80 milioni per progetti di ristrutturazione del patrimonio immobiliare pubblico e privato e delle reti energetiche. Con l’apertura della call del 7° programma quadro lanciata lo scorso 19 luglio, le città e i partner industriali potranno richiedere finanziamenti UE nei settori della gestione integrativa di energia urbana tra cui soluzioni per la mobilità sostenibile, le acque e i rifiuti.
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