I sindaci del Cilento snobbano la Commissione d’Inchiesta Anticamorra
| di Massimo RuggieroL’incontro di lunedì 3 luglio a Castelnuovo Cilento tra l’onorevole Gianfranco Valiante, presidente della Commissione d’Inchiesta Anticamorra, e i sindaci e gli amministratori del Cilento è stato un autentico flop. Su 19 primi cittadini invitati, infatti, hanno preso parte all’incontro soltanto in 5 (Gioi, Castelnuovo Cilento, Pisciotta Cannalonga e Salento) oltre ad un numero risicato di assessori e consiglieri comunali. La manifestazione doveva essere l’occasione per esporre alla Commissione Anticamorra le problematiche che riguardano il Cilento in relazione alle infiltrazioni camorristiche nella società civile e nell’economia della provincia a sud di Salerno. Invece l’incontro si svolto tra pochi intimi con molte defezioni e qualche malumore.
Nel suo intervento l’onorevole Valiante ha affermato tra l’altro “ Diciotto mesi di lavoro in Commissione Anticamorra ci confermano la triste realtà della distruttiva collusione, degli ineliminabili intrecci in una sorta di santa alleanza destinata al business fra istituzioni, politica e criminalità organizzata. Insomma la camorra ed i suoi clan sono nel Palazzo a contatto di gomito con chi nelle istituzioni siede per spirito di servizio e ci crede”.
Padrone di casa dell’incontro il sindaco di Castenuovo Cilento Eros Lamaida che, nel suo breve intervento, ha ribadito la necessità di istuire sul territorio cilentano un Osservatorio sulla legalità. “Stiamo cercando – ha affermato Lamaida – di crearlo con i paesi che si rifanno al distretto di Vallo della Lucania e lo pensiamo come laboratorio aperto ai giovani e alle associazioni che operano sul territorio. Tra le tante iniziative in calendario abbiamo auspicato che tutti paesi che fanno parte dell’Unione dei Comuni della Valle dell’Alento dedichino le aule consiliari ad Angelo Vassallo in modo da riproporre attaverso la sua figura la nostra voglia di legalità”
Di particolare rilevanza è stato l’intervento del sindaco di Pisciotta Ettore Liguori che nei prossimi giorni avrà un’audizione secretata con la commissione. “Il problema che più investe il Cilento – ha affermato Liguori – ed in particolare la costa, sono le sostanze stupefacenti poiché mi sono reso conto di persona che i nostri piccoli porti sono meta di arrivo di diverse quantità di droga. I trafficanti scelgono le piccole località perché sono meno sorvegliate. Ho fatto segnalazioni precise alle forze dell’ordine, ma siccome il personale è carente poco riescono a fare per contrastare quest’attività illegale”.
Sulla stessa lunghezza d’onda i sindaci dell’entroterra cilentano. Toribio Tangredi, sindaco di Cannalonga, Angelo De Marco, sindaco di Salento e Andrea Salati sindaco di Gioi hanno ricordato che: “Oltre agli stupefacenti ci sono da segnalare diversi episodi di microcriminalità che potrebbero essere facilmente superati se solo fossero messi in atto interventi di contrasto ben visibili. E’ giusto che la Commissione si faccia promotrice della nostra volontà di avere maggiori forze dell’ordine a presidio delle nostre comunità”
L’intervento dell’onorevole Valiante all’incontro di Castelnuovo Cilento è stato aspramente criticato dal centrodestra. In una nota il coordinatore provinciale del PDL Antonio Mauro Russo ha dichiarato “L’onorevole Gianfranco Valiante si accorge solo oggi delle possibili relazioni tra malavita organizzata e istituzioni, soprattutto, se si considera che a lanciare il grido d’allarme è stato, qualche giorno fa, l’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano. Il presidente della Commissione regionale anticamorra – continua – già consigliere regionale nella Giunta Bassolino, omette però di dire che le ombre più pesanti sono quelle che incombono sulla gestione di centrosinistra che ha governato per oltre quindici anni. L’onorevole Valiante – conclude – verificasse con la solerzia e la puntualità che lo contraddistingue quanto accaduto durante il governo Bassolino”.
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