Caos strade del Cilento, la rivolta corre sul web
| di Marianna ValloneÈ allarme sulla disastrosa situazione della viabilità nel Cilento a causa del pessimo stato di alcune strade, sul quale continuano gli incidenti, così come gli appelli a Provincia, Regione e Anas. Anche il popolo di internet fa partire la sua rivolta su Firmiamo.it. Sono oltre 200 le firme finora raccolte grazie alla petizione lanciata on line da Maria Naclerio per chiedere il ripristino delle strade che collegano il Cilento, dal mare verso l’interno e oltre. «Chiedamo un intervento immediato e urgente – si legge sul sito – Il problema per anni è stato solo marginalmente tamponato. Il dissesto idrogeologico nei nostri territori sono ormai arrivati al limite dell’accettabilità».
«La Provincia risolve il problema chiudendo le strade – si legge ancora – Chiuse molte stazioni ferroviarie, con le strade in queste condizioni neanche i pullman possono accedere in molte località». La petizione, che dovrebbe arrivare sul tavolo della provincia di Salerno, della Regione Campania, dell’ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo del Diano, delle Comunità Montane, dell’Anas, dei Comuni e dei rappresentanti della camera dei Deputati e del Senato, prosegue passando in rassegna le strade cilentane messe ko da frane e smottamenti. Tra queste, le strada provinciale 15 che collega Pollica a San Mauro Cilento, l’ex ss 447 tra Ascea e Pisciotta in località Rizzico, quella di Case Bianche nel comune di Torchiara, la Sp 269 che congiunge Mandia a Catona nel comune di Ascea, Cilentana tra Agropoli e Prignano, la Sp 562 Mingardina, la Sp San Mauro La Bruca e San Nicola di Centola, la Sp Futani e Castinatelli, la strada che collega Rodio a Pisciotta, la strada che collega San Mauro Scalo e Foria di Centola e molte altre». «Lasciare passare tempo senza un vero intervento – concludono – porterà solo all’isolamento di molti paesi. Già la situazione e’ drammatica, chiudendo le strade ci avete privato dei nostri diritti. Con il tempo non esistera’ piu’ turismo, non ci sara’ piu’ lavoro, l’emigrazione aumenterà».
Quello su Firmiamo.it non è l’unico appello lanciato attraverso il web. Solo sul social network Facebook sono diverse le pagine e i gruppi dedicati alla situazione della viabilità cilentana. Tra queste la più recente è “Riapriamo la Cilentana” aperta da pochi giorni per «far sentire la nostra voce di fronte all’immobilismo della politica», come si legge e che conta già 300 iscritti. Comune denominatore è la parola ripristinare. Parola d’ordine per un territorio che chiede attenzione per poter tornare velocemente alla normalità.
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