Baccalà e patate, tradizione dell’interno cilentano
| di Federico MartinoOttimo, il baccalà in passato era una pietanza da “montanari” in quanto lungo la costa si mangiava pesce fresco che vista la difficoltà di conservazione si trasportava difficilmente nei paesi interni, mentre il baccalà, conservato sotto sale, poteva essere conservato tranquillamente e trasportato. Ecco perché era definito il pesce dei “montanari”, questo succedeva non solo nel Cilento ma anche in altri posti non facili da raggiungere dalla costa. Detto questo incomincio con il descrivervi questa prelibatezza che è una vera esplosione di gusto al palato. Per il baccalà e patate occorrono:
1 kg. Di baccalà precedentemente ammollato in acqua corrente
1 kg. Di patate
2 cipolle
Una decina di pomodorini Pachino
Sale, pepe e olio evo.
Procedimento
Tagliare le patate a fette larghe, tagliare le cipolle allo stesso modo e sistemare ambedue in una pirofila capiente introducendo prima l’olio poi le cipolle e poi le patate. Far cuocere per circa 15 minuti. Aggiungere il baccalà tagliato a pezzi grossi e dopo averlo rosolato su ambedue i lati, aggiustiamo di sale e pepe (attenti al sale, essendo un prodotto sotto sale potrebbe esserlo già di suo) aggiungere un bicchiere d’acqua e finire la cottura. Io aggiungo anche una punta di peperoncino che dona un tocco in più.
Servire con un vino rosso anche strutturato. Con i miei amici lo abbiamo degustato con un ottimo Barbaresco.
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