Vallo della Lucania, la maggioranza perde pezzi: le ragioni di Miraldi e Aloia
| di Biagio CafaroFine settimana movimentato per l’amministrazione di Vallo della Lucania. Venerdì 3 gennaio il sindaco Antonio Aloia ha sollevato dal proprio incarico l’assessore al bilancio Pietro Miraldi, dopo che, la sera prima, la giunta comunale di Vallo ha approvato il progetto preliminare di riqualificazione della piazza Vittorio Emanuele.
Le ragioni di Aloia «Da lungo tempo i rapporti tra l’assessore Miraldi e l’intera compagine amministrativa si sono logorati sfociando in continue e defatiganti discussioni – si legge nel decreto di revoca dell’assessore Miraldi – , dove l’assessore ha manifestato più volte diffidenza e mancanza di fiducia nelle scelte e nelle strategie politiche amministrative del sindaco, degli altri assessori e dei colleghi di maggioranza, facendo così venir meno la fondamentale coesione di una compagine amministrativa, essenziale nell’azione di governo».
«Non è un problema specifico ad aver determinato la decisione – ha dichiarato Aloia – è da due anni e mezzo che si va avanti così. Ogni cosa con lui deve essere ridiscussa, frenata, mediata. Ed è con grande sofferenza che mi sono visto costretto a togliere le deleghe a Miraldi
Il no di Miraldi alla piazza La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata proprio la riqualificazione della piazza Vittorio Emanuela alla quale si è opposto Pietro Miraldi: «A Vallo ci sono cose molto più importanti della riqualificazione della piazza – spiega l’ex assessore Miraldi –. Ci sono fognature che non funzionano, ci sono persone che sono senza illuminazione e senza marciapiedi, ci sono problemi alle scuole. L’amministrazione sostiene che questi sono soldi stanziati solo per questo progetto, ma non dobbiamo spenderli per forza. Poi se questo è un progetto presentato per 5 milioni di euro di cui ne arriveranno solo 3, andremo a creare un altro cantiere che starà aperto per tanto tempo».
Miraldi però, ha da ridire nei confronti dell’amministrazione anche per i rapporti con i cittadini: «Noi abbiamo fatto la campagna elettorale sulla trasparenza, la lealtà e la partecipazione. Sono tutte cose che loro non sanno nemmeno dove si trovano. Basta stare un po’ in giro in piazza e parlare un po’ con i cittadini».
«Per quanto riguarda il gruppo di maggioranza – conclude Miraldi – visto che sono stati tutti compatti per la mia esclusione non è possibile stare con loro. Mentre alla minoranza ho consigliato di fare opposizione in consiglio. Non solo essere contro ma fare anche qualche proposta costruttiva, cosa che non hanno fatto».
I precedenti Dalla squadra ‘LeAli per Vallo’ che ha portato all’elezione a sindaco Anotnio Aloia, quello di Miraldi non è l’unico allontanamento. Qualche mese fa, infatti, ha preso le distanze dal primo cittadino anche il presidente di ‘LeAli per Vallo’ Dino Ruocco e ancora prima un altro sostenitore di Aloia in campagna elettorale, Antonio D’Agosto.
«La solidarietà al caro amico Pietro Miraldi è scontata – spiega D’Agosto – . Ho partecipato alle fasi iniziali della sua candidatura, spingendolo a fare questo passo, perché era giusto che desse il suo contributo democratico alla vita politica cittadina. Il sindaco Toni Aloia lo ha cacciato perché non abituato al confronto, men che meno a quello politico, per suo carattere abituato solo ad accordi di potereche non lasciano spazio alla dialettica. La giunta Aloia non ha più una maggioranza visto che con questi metodi poco democratici ha creato una frattura incolmabile con i cittadini e con gli elettori».
«La decisione personale del sindaco di accelerare i lavori della piazza ha ulteriormente aggravato la situazione – conclude D’Agosto –. Purtroppo intorno al sindaco si è creata una situazione di interessi che nulla hanno a che fare con la vita democratica e con quei principi proposti ai cittadini dalla lista ‘LeAli per Vallo’, di cui sono stato sostenitore attivo».
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