L’”ecomostro” di Sassano: per Pellegrino il “Fatto Quotidiano” ha preso un abbaglio
| di Nicola TrottaNon si sono fatte attendere le dichiarazioni del sindaco di Sassano – T. Pellegrino – riportate dal Quotidiano Metropolis e, in parte, nel TG di 105 TV del giorno 01 febbraio 2012, riguardo all’inserimento dell’ecomostro di Sassano, ribattezzato Belvedere, nella “lista della vergogna” comprendente oltre 320 opere pubbliche “morte”, stilata da Jacopo Fo in una pagina curata sul Fatto Quotidiano.
Pellegrino afferma su Metropolis che :”L’ecomostro non si può demolire perché la Corte dei Conti chiederebbe conto a noi amministratori. Chi afferma il contrario fa strumentalizzazione di bassissimo livello. E’ stata risolta la seconda parte senza arrecare danno al comune. Presenteremo in questi giorni il nuovo progetto. L’abbiamo trasformata da ecomostro a casa comunale”. Mentre su 105TV dice : “non è un’opera incompiuta ci stiamo adoperando affinché possa essere completata, purtroppo abbiamo ereditato quest’opera che ritengo inadeguata”.
Ma è stato lo stesso Pellegrino, nella delibera di Giunta del 28 novembre 2011, a sottoscrivere che: “L’opera sebbene appaltata non risulta essere eseguita. Di riconoscere le spese certificate all’Impresa ECOEDILIA s.r.l.. Di autorizzare lo stesso responsabile dell’ U.T.C. alla liquidazione degli oneri tecnici in favore dei progettisti in base alle vigenti norme che regolano la materia. Di dare atto che alla spesa dell’intervento di che trattasi pari ad Euro 700.000,00”.
Pellegrino sarebbe in contraddizione con le sue affermazioni pubbliche: “E’ stata trovata una soluzione senza arrecare nessun danno al comune”. Che poi significa per i sassanesi che ad oggi hanno già speso, anche grazie a Pellegrino, circa 200€ a famiglia per l’”ecomostro”.
Le contraddizioni non finiscono qui. Pellegrino in passato ha affermato: “La soluzione architettonica si ritiene che ben si inserisce nel contesto circostante.” e oggi dice “essa non risponde alle esigenze di opportuno inserimento nel contesto ambientale ed ancora di più alla normativa sismica vigente”.
Ma ci si può attendere coerenza da chi ha condiviso talune decisioni adottando, a quanto pare, la “logica delle tre scimmiette” e che negli anni della costruzione dello scheletro era rappresentato in giunta da un assessore all’ambiente da lui sostenuto?
Un noto fisico, premio nobel, affermava che è “impossibile che a trovare la soluzione di taluni problemi sia chi quei problemi li ha causati”.
Oggi si capisce perché una eventuale demolizione – ed intervento auspicabile della Corte dei Conti – crei così tanto terrore negli amministratori.
Ma chi sono i responsabili di tale scempio? A chi interessa, veramente, che un mostro di cemento, avulso dal contesto, venga edificato? A chi vanno liquidati gli oneri tecnici ed in che misura?
Misteri di un’amministrazione che approva – per loro stessa ammissione – “bilanci presumibilmente veritieri” e a ragion di logica “presumibilmente falsi”, e che prova a far credere di aver trasformato l’esistente ecomostro in una non ancora tangibile casa comunale. Evento futuro di cui non vi è certezza.
Il Fatto Quotidiano ha riportato, nella scheda dedicata, fonti e dati certi e documentabili facendo il proprio lavoro. Bassissimo, purtroppo per gli amministrati, resta il livello e la cultura politico-amministrativa di chi pare credere che fare l’amministratore sia solo inutile e sterile presenzialismo retorico davanti a qualche microfono, incapace di produrre misure di utilità sociale, facendo ricadere i costi della sua inadeguatezza gestionale sui cittadini. Ma tant’è, questo è il livello di gestione che il paese ha dimostrato di meritarsi.
Per l’interesse dei cittadini, un po’ meno per le tasche degli amministratori, la Corte dei Conti interverrà? Certo e non, per dirla con il linguaggio del Pellegrino, “presumibile”.
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