Istituto bancario costretto a pagare un maxi risarcimento ad un’azienda cilentana

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Istituto bancario costretto a pagare un maxi risarcimento ad un’azienda cilentana

Recentemente al TG satirico di Canale 5 “Striscia la Notizia” ha spesso raccontato come negli ultimi anni nel nostro Cilento ci sia stato uno spreco notevole di fondi pubblici. Ricordiamo, infatti, i servizi sul Centro per la Biodiversità di Vallo della Lucania, sul centro per l’accoglienza degli anziani di Torre Orsaia, sul Palazzetto mai completato di Marina di Camerota ed altri ancora. Inoltre il programma di Antonio Ricci si è occupato qualche settimana fa del centro ippico di San Rufo che rilasciava patentini senza autorizzazione e  lo scorso anno della sciagurata gestione di un  canile nel comune di Cicerale. Ma quello che venerdì 4 maggio Luca Abete e il suo staff hanno ripreso è veramente particolare. L’inviato di Striscia si è presentato a Salerno presso la sede della Banca della Campania di via Lungomare Trieste per raccontare la condanna che l’istituto di credito ha subito al seguito di una denuncia per anatocismo fatta dalla ditta Oelle di Torre Orsaia che ha comportato un esborso per la banca di oltre 500.000 euro a titolo di risarcimento.

Ecco i fatti Nel 2004 Maria Piscitelli e Biagio La Morticella, amministratori della società, si accorgono che il loro istituto di credito, la Banca della Campania appunto, ha addebitato sui loro conti delle somme che non erano di loro competenza. «Abbiamo ricevuto delle commissioni massicce sui massimi scoperti e perfino sulle ricevute bancarie. Questo è illegale», ha affermato Piscitelli. Le somme addebitate dalla banca arrivano a superare il vecchio miliardo di lire e per questo la ‘Oelle’, nel 2006, decide di rivolgersi alla magistratura di Sala Consilina, intentando così una causa civile nei confronti della Banca.
Lo scorso 24 febbraio arriva il felice epilogo per gli imprenditori cilentani. L’azienda, seguita dagli avvocati Giuseppe Calicchio e Antonio Tanza vince la causa che condanna così l’istituto di credito a rimborsare la ‘Oelle’. «Questa situazione c’ha messo in crisi, ricorrendo così anche agli ammortizzatori sociali per i nostri 20 dipendenti. Siamo felici che sia finita in questo modo», ha detto la Piscitelli. Ora l’assegno emesso venerdì dalla banca è nelle mani del giudice di Sala Consilina, che nei prossimi giorni lo sbloccherà in favore dell’azienda cilentana.

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