Festa delle forze armate, la cerimonia a Centola
| di Davide CusatiSabato 4 novembre, l’Italia ha celebrato la giornata dell’unità nazionale e delle forze armate. La giornata è stata istituita nel 1918 per commemorare la fine della Prima guerra mondiale per l’Italia. Questa data corrisponde allíentrata in vigore dellíarmistizio di Villa Giusti, accordo firmato a Padova il 3 novembre 1918 dallíImpero austro-ungarico e dall’Italia, alleata con la Triplice Intesa (il Regno Unito, la Francia e la Russia).
Le condizioni dell’armistizio prevedevano che all’Italia venissero consegnati tutti i territori austriaci previsti dal patto di Londra, ma la trattativa era subordinata a quella che si teneva a Versailles. L’unico punto in discussione era pertanto la data di cessazione delle ostilità. Il 4 novembre non è più un giorno festivo dal 1977, a causa della riforma del calendario delle festività nazionali introdotta con legge n. 54 del 5 marzo dello stesso anno. Anche per questo la sua importanza è andata in declino negli Anni Ottanta e Novanta. Ma a partire dagli Anni Duemila, grazie anche allíimpulso del presidente Carlo Azeglio Ciampi, Ë tornata ad essere celebrata con orgoglio dalle istituzioni e, in parte, dai cittadini.
A Centola capoluogo la celebrazione è avvenuta nella piazzetta dove è situato il monumento ai caduti dove, con lo squillo di tromba che ha annunciato l’alzabandiera, è stata posta una corona di commemorazione in onore dei caduti. Il parroco, don Stefano, ha recitato la preghiera ai caduti, ricordando coloro che si sono sacrificati nel primo grande conflitto. In rappresentanza delle forze armate il tenente Arcangeli, della Guardia Costiera, ha letto il messaggio del Capo di Stato Maggiore della Difesafacendo un rapido riepilogo storico dei fatti accaduti: «Questa guerra è costata la vita a più di 650000 militari, a loro va oggi il nostro grato e deferente pensiero, senza il loro sacrificio non potremmo celebrarequesta ricorrenza, senza i loro ideali il nostro tricolore non sventolerebbe. Soldati, marinai, avieri e carabinieri, continuano oggi a operare in zonead alto rischio, garantendo la sicurezza degli spazi terreni, marittimi ed aerei del nostro Paese».
Poi il sindaco Stanziola: «Voglio ricordare i combattenti, alcuni dei quali ho avuto il piacere di conoscere. Oggi celebriamo l’unità d’Italia, non dimenticando i caduti che si sono sacrificati per unificare il nostro Paese, le forze armate, che svolgono il compitodi mantenere la sicurezza e la pace. Questi momenti di riflessione, verso coloro i quali hanno dato la loro vita, ci danno l’opportunità di condividere messaggi,attraverso il confronto, rispettando i valori della società. Viva le forze armate, viva la Repubblicae viva l’Italia». La solenne cerimonia si è conclusa sulle note dell’Inno di Mameli.
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