Scandalo Forestale, pm dice no al Riesame: si profila rito abbreviato
| di Lucia CarielloAncora un nulla di fatto. Non avrà luogo, infatti, l’udienza d’appello fissata per lunedì 7 gennaio davanti al tribunale del Riesame che ha coinvolto l’ex sottoufficiale di foce Sele Marta Santoro e Antonio Petillo (marito e collega della Santoro).
Maurizio Cardea pm e titolare dell’inchiesta ha, infatti, deciso la rinuncia all’udienza in merito alla prima ordinanza concernente presunte tangenti versate alla Santoro dai proprietari di un noto ristorante di Capaccio, per il cui reato il gip Renata Sessa non aveva disposto la custodia cautelare in carcere con il reato di concussione. E adesso? Con la rinuncia del pm Cardea si profila l’ipotesi della richiesta del giudizio immediato, richiesta fondata sull’esistenza di prove ritenute schiaccianti a carico dell’ex comandante sulla cui evidenza è stata interrogata già tre volte. Pesante il quadro accusatorio a carico del sottoufficiale, chiamata a rispondere del reato di concussione tentata e consumata, abuso d’ufficio e falso in atto pubblico quest’ultimo in concorso col Petillo.
Stando ai capi d’accusa, la pena prevista oscillerebbe dai 4 ai 12 anni di reclusione. A ciò va aggiunto che la Santoro potrebbe essere a breve raggiunta da una nuova ordinanza di custodia cautelare alla luce di nuove testimonianze acquisite negli ultimi giorni riguardanti richieste di tangenti in cambio di omissione di controlli concernenti presunte irregolarità contestate dall’ex comandante la cui fondatezza è ancora tutta da verificare.
La difesa Antonio Zecca, Antonello Natale ed Angela Nigro difensori della Santoro continuano a portare avanti la loro strategia difensiva volta ad approfondire tutti gli episodi contestati. Se effettivamente si divesse giungere al giudizio immediato si andrà direttamente al dibattimento evitando così le udianze prelimeinari. A questo punto la difesa potrà valutare l’ipotesi del rito abbreviato o patteggiamento.
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