Monte San Giacomo: ammanchi ufficio postale, la codacons esprime solidarietà ai cittadini
| di Vincenzo Di SantoUna tranquilla cittadina dove la vita scorre lentamente e piacevolmente, soprattutto nelle fresche serate estive, alle porte del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Cittadini che, negli anni, hanno saputo trarre sostentamento da quello che la natura, molto generosamente, ha saputo loro offrire. Cittadini che hanno coraggiosamente attraversato oceani e catene montuose per poter dare un futuro ai propri figli. Cittadini miti, che si sentono parte di una comunità solidale: le gioie condivise dai più, le tragedie (che purtroppo non sono mancate) vissute insieme nello stesso modo. Cittadini che però non si lasciano sopraffare, sapendo reagire alle ingiustizie, così come successe nella sommossa popolare del 1933, quando l’intera collettività si ribellò ad una tassa ingiusta; quella lotta popolare finì, purtroppo, in tragedia.
Alcuni utenti, che si servivano dell’ufficio postale locale, hanno lamentato ammanchi ingiustificati sui propri conti di deposito. La stampa è intervenuta, portando a galla la questione. Infatti, non sono coinvolte persone influenti nella vicenda, né politici o ex tali. «L’amministrazione comunale ha svolto un ruolo apprezzabile – fa sapere la Consob Vallo di Diano –, scrivendo alle Poste italiane e facendosi promettere che, laddove saranno accertati ammanchi ingiustificati, i cittadini saranno rimborsati. I legali locali hanno dato supporto alla cittadinanza. In questa rete di solidarietà che si è attivata, la nostra associazione non può fare altro che esprimere ulteriore solidarietà agli utenti e ribadire, così come è stato già detto in altre occasioni, che i legali della sede Codacons del Vallo di Diano saranno disponibili ad assistere, laddove ve ne sia necessità, gli utenti di Poste italiane che avessero notato ammanchi ingiustificati sui propri conti di deposito. Infine, come detto prima, un’opinione su questa triste vicenda deve necessariamente essere espressa».
«Noi pensiamo – conclude la nota della Consob – che si debba (e si possa) recuperare un livello accettabile della qualità della vita nelle piccole comunità locali. Purtroppo questi episodi, così come altri, mettono a dura prova la tenuta di quel rapporto di fiducia che, nel corso degli anni, si instaura tra l’azienda o l’ente che eroga un servizio e il cittadino-utente. Così, esprimendo un parere più generale, se pensassimo a quanto danno potremmo arrecare non solo a noi stessi, ma all’intera comunità in cui viviamo, quando agiamo in modo dissonante con le leggi, allora – forse – non saremmo più indotti a compiere azioni che, solo superficialmente, possiamo derubricate come “utili” furbizie. Alla lente di ingrandimento di ogni singolo individuo queste azioni appaiono come scogli invalicabili che si frappongono tra il sempre meno semplice presente e il diritto di ognuno a condurre un’esistenza serena».
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