Laurito: prove di democrazia partecipata
| di Biagio CafaroTorna a far parlare di se Laurito, questa volta tramite la testimonianza di Domenico Nicoletti docente di Gestione e Salvaguardia delle Aree Protette dell’Università di Salerno:
Laurito, una comunità recentemente nota per aver saputo tenere testa a forti interessi contro una discarica provinciale, inaugura la stagione della partecipazione alle scelte e alle decisioni della comunità attraverso una Assemblea Popolare che il Sindaco Vincenzo Speranza ha già convocato per la seconda volta, dopo le elezione dello scorso maggio, nella “iazzera” la piazza simbolo di Laurito e del Cilento contornata dalle mirabili sculture di Ugo Marano che insieme a Pasquale Persico avevano indicato tra i “laboratori creativi” del Piano Socio Economico del Parco.
Sarà la battaglia per la discarica, il nuovo corso politico, il genius loci della piazza dove si è tenuto l’incontro, la concreta attuazione del Piano socio economico del Parco, ma io mi sono emozionato a vedere una comunità discutere dell’interesse collettivo, dei beni comuni, dall’impegno di spesa per una fontana pubblica agli sforzi dell’amministrazione a tagliare le pur minime spese della bolletta telefonica che da 247 euro al mese passano a 123 euro.
Il sindaco, rammenta gli impegni della scorsa Assemblea Pubblica e le cose fatte e annota con puntuale precisione le richieste e le critiche dei cittadini e con altrettanto fervore propone idee e soluzioni attraverso dati e riscontri. Sembrava di stare in un altro mondo, dove è possibile apertamente criticare e confrontarsi civilmente tracciando un bilancio delle cose fatte, rendendo conto, come il buon padre di famiglia, dalle azioni minime di sistemazioni e pulizia di slarghi e strade, come dell’affidamento del Piano Urbanistico Comunale all’Ufficio Tecnico del Comune per risparmiare risorse e contribuire alla qualificazione delle competenze locali.
Un esempio emblematico, di inversione di tendenza, dove la forza non è nell’essere contro attirando stampa e tv, dove il fare non fa notizia, ma invece diventa esercizio “difficile” di confronto per le decisioni, dove cittadini ed amministratori consapevoli tornano a casa, dopo una lunga discussione durata oltre tre ore, con il mormorio di una soddisfazione per aver risposto ad un appello, aver avuto modo di dire la propria e condividere le difficoltà di amministrare in un momento di crisi.
Il Cilento vive momenti di trasformazione e di grandi contraddizioni, ma sicuramente dove le lotte popolari e il protagonismo degli uomini e donne, hanno dato prova dell’attaccamento al bene comune, sbocciano nuove occasioni di confronto che speriamo portino buoni frutti ma che sicuramente invitano tutti a rivedere un modello di gestione dirigista e clientelare, purtroppo ancora troppo diffuso nel nostro territorio. Auspico che queste prove di democrazia partecipata siamo diffuse dalla stampa , partecipate dalle televisioni, promosse da tutti noi e diffuse in tutto il Cilento, “laboratorio internazionale di natura e cultura”. Comunque è a questo Cilento che mi sento di appartenere e di cui sono orgoglioso e per questo Cilento vale la pena spendersi e continuare a crederci.
©Riproduzione riservata