Camerota, auto in fiamme: procura apre inchiesta. Grave 26enne trasportato a Napoli
| di Luigi MartinoAll’indomani dello scoppio di un’automobile in località ‘Buico’ a Camerota, le condizioni del ragazzo rumeno destano ancora preoccupazioni. L’altro, il 50enne del posto, sta bene. Intanto la procura del tribunale di Vallo della Lucania ha deciso di aprire un fascicolo di indagini. I due erano a lavoro quando è avvenuto l’incidente. Tempestivo l’intervento dei cittadini che hanno scongiurato il peggio.
Il fatto Martedì mattina, intorno alle ore 11, una fiammata fa scattare l’allarme in una zona di campagna di Camerota paese. Un 26enne rumeno, che vive a Giffoni Sei Casali, e un uomo del posto, S.Q. di 50 anni, stavano lavorando del ferro per rivenderlo sul mercato dell’usato. Di fronte a loro una panda, vecchio modello, di una donna che aveva ordinato di demolirla. I due uomini, che svolgono una attività regolare nella raccolta del ferro, hanno utilizzato un flex per tagliare la carrozzeria della vettura, quando, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, l’automobile ha preso fuoco perchè il serbatoio conteneva ancora del carburante e dal flex è partita una scintilla.
Soccorsi Il rumeno si è ustionato in modo serio ed è stato soccorso in un primo momento da Gerardo Pellegrino, un cittadino del posto, che con l’aiuto di un liquido fisiologico ha provveduto ad effettuare sul corpo della vittime le prime cure. L’altro, molto conosciuto in paese, ha riportato ustioni solo ad un braccio ed è stato medicato all’ospedale dell’Immacolata di Sapri. Il 26enne è stato trasportato, in un primo momento, all’ospedale ‘San Luca’ di Vallo della Lucania. Ma i sanitari nel pomeriggio di martedì hanno deciso di optare per il trasferimento al ‘Cardarelli’ di Napoli. Il suo corpo ha riportato ustioni per il 44%.
La testimonianza «Urlava ed era nudo – raccontano i testimoni al giornale del Cilento – è arrivato in piazza accompagnato da una donna che vive vicino al luogo dell’accaduto e sembrava un morto che cammina». Il 26enne, molto probabilmente, aveva tra le mani il flex ed era più vicino all’auto. Le fiamme, alte diverse metri, lo hanno travolto. «Era disperato quando i medici gli hanno applicato dei panni sul corpo per curare le ferite – racconta ancora chi ha assistito alla scena – poi gli hanno fatto delle siringhe per far sparire i dolori e si è calmato».
Le indagini Intanto la procura del tribunale della Repubblica di Vallo della Lucania ha deciso di aprire un fascicolo di indagini per chiarire fino in fondo questa storia. I carabinieri di Marina di Camerota, agli ordini dei marescialli Alberto Santoriello e Massimo Di Franco, in collaborazione con il capitano della compagnia di Sapri Emanuele Tamorri, stanno cercando di ricostruire con esattezza la dinamica e gli ultimi minuti prima dello scoppio. Saranno ascoltati anche dei testimoni, ma sulle indagini vige riserbo.
©
Twitter @martinoluigi92
©Riproduzione riservata