Ambiente, scoperte centinaia di trote morte nel fiume Sele
| di Lucia CarielloE’ allerme per il fiume Sele. Centinaia di trote morte, infatti, sono state rinvenute nella mattinata di oggi, lunedì, nelle sue acque. La drammatica scoperta è stata fatta in località Tremogge, nel comune di Caposele. L’allarme è stato lanciato dalle guardie ambientali del Wwf che hanno segnalato che anche nei giorni scorsi si è riscontrata una anomala colorazione biancastra delle acque del fiume.
Immediate le indagini sia dell’Asl che dell’Arpac dai cui risultati emergerebbe che a causare la morte dei pesci sarebbero stati materiali litoidi o calcarei ritrovati nelle branchie dei pesci. I materiali rinvenuti, come spiega Maria Gabriella Alfano, presidente dell’ente Riserve naturali Foce Sele Tanagro Monti Eremita e Marzano causano un danno gravissimo per l’intero ecosistema fluviale per cui si richiede un’immadiata indagine per far luce sulle cause dell’inquinamento ma soprattutto se vi sussistano eventuali responsabilità.
Con un’estensione di circa 10mila ettari le Riserve naturali ‘Foce Sele Tanagro e Monti Eremita Marzano’ lambiscono la foce del fiume Sele e le sue sponde, il Tanagro, il Calore, giungendo fin sul massiccio dei monti Eremita e Marzano. Parliamo di un’area protetta immensa (39 i comuni interessati). Si tratta di un territorio la cui importanza è riconosciuta a livello europeo, come testimoniano siti di importanza comunitaria (Sic) quali la fascia costiera nei comuni di Capaccio ed Eboli, quello alla confluenza dei fiumi Sele e Tanagro, quello dell’alto Calore Salernitano, e quello del Monte Eremita. Il territorio comprende anche una zona umida di interesse internazionale che ospita numerose e rare specie sia vegetali che animali nei comuni di Campagna, Serre e Persano.
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