Uccisa dal marito, il caso di Pierangela Gareffa ad ‘Amore criminale’| VIDEO
| di Marianna ValloneLa storia di Pierangela Gareffa ad Amore Criminale, il programma condotto da Asia Argento e in onda su Rai Tre. La 39enne di Vibonati, comune del basso Cilento, è stata uccisa il primo dicembre 2014 dal marito Sandro Pili, con una coltellata mortale al fianco. La vicenda è stata ricostruita con la tecnica della docu-fiction, attraverso interviste ai familiari e ricostruzioni Guarda qui la puntata andata in onda il 5 dicembre
È stato il marito a dare l’allarme nella tarda serata di quella domenica di inizio dicembre. E proprio grazie alla sua testimonianza, l’indagine dei carabinieri del comando di Sapri, all’epoca guidato dal capitano Tamorri, ha preso una pista ben definita. Nel quadro di un’esistenza non proprio normale, fatta di violenze subite in silenzio, di un amore mai corrisposto in modo sincero, Pierangela ha trovato la morte. Nella tarda serata di domenica, dopo averla uccisa intorno alle 14, ha allertato i soccorsi e ha confessato: «Sono stato io a uccidere mia moglie. Lei ha bestemmiato i miei morti, nello specifico la mia zia defunta in Germania», aveva detto Sandro Pili ai carabinieri. E’ morta dissanguata tra le braccia del figlio, il marito l’ha lasciata agonizzante per dieci ore prima di allertare i medici.
Gli anni insieme Di Sapri, con il sogno di diventare calciatore, aveva conosciuto Pierangela. Una relazione durata tanto, fino al matrimonio. Ai genitori della ragazza non era mai piaciuto troppo, ma lo avevano accolto lo stesso a casa. Genitori e sorelle l’avevano messa subito in guardia, non aveva voglia di lavorare, si arrabbiava spesso. Una situazione che preoccupava i genitori, ma niente che facesse pensare a un epilogo di questo genere. La coppia ad un certo punto aveva deciso di trasferirsi in Germania, dove Pili voleva realizzare il suo sogno. Per questo però si raffreddano i rapporti tra Pierangela e la sua famiglia d’origine, che non vede di buon occhio quella decisione. Lei comprende di aver fatto un errore quando si accorge che lui controlla tutta la sua posta ma non ha il coraggio di arrabbiarsi, soffre in silenzio, come farà per il resto della sua vita coniugale. Non sarà felice neanche il giorno del suo matrimonio, avvenuto ad un anno dalla nascita del figlio, quando lui decide di non invitare nessuno, neanche una sorella di Pierangela.
L’epilogo I problemi economici, i tanti lavori di Pierangela per pagare le bollette, mentre lui passava le sue giornate a giocare alla Play station sul divano. Dopo aver sopportato violenze e urla, decide di ribellarsi e di dirgli di trovarsi un lavoro perché lei così non ce la faceva più. Ma Pili reagisce. Il 1 dicembre 2014 l’esplosione di follia. «Intorno alle 14 mi è venuto appetito così ho preso un salame in frigo, l’ho iniziato a tagliare e ad affettare e mangiarlo con mio figlio. – confessa Pili nella sua testimonianza – Per affettarlo ho preso un coltello; poco prima con mia moglie avevo avuto una piccola discussione per futili motivi inerenti problemi economici. Abbiamo continuato a discutere fino a che mia moglie mi ha bestemmiato i morti, nello specifico la mia zia defunta in germania. Senza volerlo nell’alzare il braccio l’ho attinta con la lama nel fianco destro. Ho capito che le avevo fatto del male. Si è messa ad urlare sentendo dolore».
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