Dalla Giunta arriva il via libera allo scavo dell’Anfiteatro di Paestum
| di Lucia CarielloAttraverso una delibera della Giunta del Comune di Paestum (numero 281 del 5 ottobre 2012) si da il ‘via libera’ al Piano di azione denominato «Scavo spettacolare dell’anfiteatro romano e dismissione di un primo tratto della ex SS18», a cura del coordinatore dell’Area IV del Comune.
L’obiettivo è: riportare alla luce quella parte dell’anfiteatro romano che giace nascosto al di sotto dell’asse viario.
Nel Piano di Azione si prevede l’eventuale sottoscrizione di un accordo programmatico tra il Comune di Capaccio, in quanto proprietario di gran parte dell’area, il ministero per i Beni e le Attività culturali, per la redazione del progetto, e la Regione Campania che avrebbe competenza a finanziarne la valorizzazione avendo la disponibilità dei fondi strutturali idonei al sostegno dell’iniziativa.
Rendere fruibile il monumento nella sua completezza, questa la finalità del progetto considerando che il monumento è allo stato attuale parzialmente interrato, contestualmente si prevede il restauro di alcune strutture, loro valorizzazione nonchè la ‘spettacolarizzazione’ dell’area scavo.
Nello specifico si punterà a rendere visibili le operazioni di scavo sin dal giorno della loro apertura attraverso la realizzazione di balconate e percorso tangenziale che collegherà pedonalmente l’ex statale 18 divisa dallo scavo.
«Si parla da anni dell’opportunità di scavare la metà dell’anfiteatro coperta dalla ex Ss 18 per restituire alla fruibilità un monumento identificativo del periodo della dominazione romana. – dichiara il primo cittadino Italo Voza – Come Comune intendiamo dare l’input e siamo pronti ad assumerci tutti gli adempimenti di nostra competenza, fiduciosi che gli altri enti la cui partecipazione è indispensabile alla realizzazione di questo progetto, ci daranno la loro disponibilità».
L’Anfiteatro Realizzato in epoca cesariana (50 a.C. circa) è fra gli esempi più antichi di questa tipologia di edifici.
Inizialmente costruito senza l’anello esterno, conserva pochi gradini della caeva (gradinata per il pubblico).
Il balteo, parapetto separante l’arena della cavea, fu realizzato fino a discreta altezza per evitare l’aggressione degli animali che si esibivano nell’arena.
Alla fine del I sec. d.C. vi fu aggiunto un anello esterno costituito da una serie di arcate poggiate su pilastri in laterizio al di sopra delle quali venne posizionato il coronamento della cavea (maenianum summum), probabilmente in legno.
Gli ingressi erano quattro, due alle estremità dell’asse maggiore e due meno monumentali a quelle dell’asse minore.
L’ingresso è ad ovest con volta a vela con due porte laterali ad arco per accedere ai sedili; i piani dei sedili, inoltre, erano divisi da pianerottoli e da muretti interrotti da gradinate che davano sulle uscite (vomitoria).
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