Elezioni sindaco New York, cilentano racconta l’amicizia con De Blasio
| di Lucia CarielloE’ il neo sindaco di New York. L’italoamericano Bill De Blasio, stupisce per la franchezza con la quale esprime ciò che prova subito dopo la vittoria sul repubblicano Joe Lhota. «Oggi avete chiesto forte e chiaro una nuova direzione per la nostra città – dichiara emozionato De Blasio – La gente ha scelto un sentiero progressista e stanotte andiamo verso di esso come una città unita». Seppur sindaco della città più ‘liberal’ del mondo De Blasio, però, non dimentica le sue origini italiane. Suo nonno Giovanni, infatti, era originario di Sant’Agata de’ Goti ed emigrò nei primi anni del ‘900 verso la ‘Terra delle opportunità’ come più volte il nipote Bill, nei suoi oramai celebri discorsi, definisce gli Stati Uniti.
A gioire con il neo primo cittadino della Big Apple anche un po’ di Cilento. Mario Macchiarulo, infatti, scrittore e poeta dilalettale di Sacco, piccolo comune di circa 500 anime, dal 1983 conosce e frequenta la famiglia De Blasio. Raggiunto telefonicamente dal Giornale del Cilento racconta con toni accorati una lunga amicizia. «Conobbi De Blasio nel 1983 – ricorda Macchiarulo – nel negozio dove io lavoravo come barbiere e divenne mio cliente ed amico. Lui aveva idee progressiste come le mie. Si discuteva di tutto in particolare di politica e del confronto tra Repubblicani e Democratici. De Blasio – sottolinea Macchiarulo – è un uomo di grandissima cultura e intelligenza con un gran desiderio di studiare ed apprendere la lingua e la letteratura italiana. In particolare ha una vera passione per Dante, Petrarca e Boccaccio. Lui, infatti, chiamò il suo primogenito Dante perché tempo prima discutemmo a lungo proprio di Dante e delle sue opere, e forse da lì ha trovato ispirazione. Poco tempo dopo nacque la figlia Chiara, così chiamata in ricordo del Petrarca. Dopo un pò decise di intraprendere la carriera politica per cui per un pò ci allontanammo, ma mai del tutto, fino alla sua elezione a sindaco. Per l’occasione Bill mi chiamò a telefono per chiedermi di partecipare alla festa di insediamento dicendomi: “Mi raccomando non mancare”».
Alla mia domanda, poi, se in cantiere ci fosse una nuova opera Macchiarulo mi risponde con franchezza: «Veramente riguardo alla pubblicazione del mio ultimo libro, ‘Tiempi Antichi’, ci sono molti errori – commenta Macchiarulo – La gran parte in verità non è stata pubblicata, soprattutto le ‘conversazioni tra sacchesi’ a cui tengo molto. Del materiale consegnato pochissimo fu messo in stampa. In realtà – conclude il poeta – mi è stata chiesta una seconda edizione, ma mi è stato anche detto che non ci sono i fondi necessari per finanziare l’opera che a questo punto, con mio dispiacere, rimane incompiuta.
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