Incontri hot con minorenni: arrestate due casalinghe del Vallo di Diano
| di Marianna ValloneLi adescavano su Facebook e li convincevano ad avere rapporti sessuali con loro. Vittime alcuni minorenni. Protagoniste degli abusi, invece, due casalinghe del Vallo di Diano, di 29 e 27 anni. Sono state le tempestive indagini dei carabinieri, partite dopo la denuncia di una madre, a mettere fine alle molestie sessuali delle due donne, una delle quali sposata.
A scoprire il giro di abusi su minorenni sono stati i carabinieri del reparto operativo del Comando Provinciale di Salerno, coadiuvati dai militari della locale stazione dei carabinieri, che all’alba di venerdì, hanno messo agli arresti domiciliari, in corso ad ordinanze di custodia cautelare, due donne residenti nel comprensorio del Vallo di Diano per i reati di atti sessuali con minorenni, alcuni dei quali con meno di 14 anni.
Tutto parte dalla denuncia di una madre L’attività investigativa dei carabinieri è partita dalla denuncia presentata dalla madre di un minorenne. La donna – hanno spiegato gli inquirenti – aveva riferito al comandante della stazione dei carabinieri alla quale si era rivolta le sue perplessità riguardo ai comportamenti del figlio adolescente, che aveva iniziato a disinteressarsi per gli studi e ad allontanarsi da casa, anche in orari notturni, senza un motivo giustificato e soprattutto senza comunicarlo alla famiglia.
Scattano i controlli dei carabinieri Allarmati da questi comportamenti, i genitori di una delle vittime hanno iniziato un maggiore ma discreto controllo sui movimenti del minorenne, a volte cercandolo, senza trovarlo, nei luoghi di ritrovo dei suoi coetanei, ma anche accedendo al profilo Facebook. Proprio sul social network i genitori hanno scoperto dei messaggi a inequivocabile sfondo sessuale. Ne hanno parlato al giovane ed ecco arrivare la conferma: l’adolescente racconta infatti di essere stato adescato e convinto ad avere rapporti sessuali, proprio dalle due persone arrestate.
Coinvolti psicologi infantili e terapeuti Dopo la prima denuncia è stata informata la Procura della Repubblica presso il tribunale di Salerno che ha preso in mano la situazione e ha assunto la direzione e il coordinamento delle attività investigative, delegando il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo presso il Comando Provinciale Carabinieri di Salerno, a proseguire con accertamenti più specifici. Sono stati coinvolti consulenti specializzati in reati relativi agli abusi sessuali e maltrattamenti in famiglia per far venire a galla eventuali maltrattamenti.
Alcuni genitori si sarebbero rifiutati di denunciare L’attività di psicologi e terapeuti, avvenuta alla presenza dei genitori dei minori coinvolti, «ha evidenziato chiaramente non soltanto la veridicità della circostanza relativa agli atti sessuali effettuati con i minorenni da parte delle due donne arrestate, ma parallelamente consentiva di verificare che il contesto ambientale di riferimento appariva del tutto insensibile alle richieste di aiuto proveniente dalle giovanissime parti offese». Nello specifico «alcuni genitori si erano rifiutati di denunciare quanto subito dai propri figli, facendo così mancare anche la condizione per procedere nei confronti delle due donne, per alcuni episodi specifici. Ma nonostante ciò l’azione investigativa è andata avanti pcon intercettazione e metodi tradizionali, come l’osservazione, il controllo e il pedinamento degli indagati».
Sul punto di abusare di un bimbo di 10 anni Alcune intercettazioni telefoniche fatte dai carabinieri, inoltre, hanno impedito, in ben due occasioni, che una delle arrestate potesse condurre un bimbo di 10 anni, all’interno dei bagni pubblici comunali, per «far “provare un bambino” ad un uomo». Nel corso delle perquisizioni domiciliari, poi, è stato rinvenuto e sottoposto a sequestro materiale utile per proseguire le indagini. Le due donne sono state condotte presso le rispettive abitazioni al regime di arresti domiciliari.
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