Processo ‘Chernobyl’, tavola rotonda dei Comuni. Legambiente: «Bisogna essere uniti e compatti»

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Processo ‘Chernobyl’, tavola rotonda dei Comuni. Legambiente: «Bisogna essere uniti e compatti»

Tutti intorno ad un tavolo rotondo e con lo sguardo rivolto già all’udienza preliminare del processo ‘Chernobyl’ rinviata lo scorso 5 dicembre al prossimo 30 gennaio presso la Corte di Appello di Salerno. L’incontro è stato organizzato dal gruppo ‘Dianoinpiena’. Nel salernitano i comuni coinvolti sono quelli di San Rufo, Sant’Arsenio e San Pietro al Tanagro, per il Vallo di Diano, Capaccio e Montecorvino Rovella, per la piana del Sele. Mentre il comune di Teggiano ha ribadito la propria estraneità in termini di competenza territoriale.

Il primo ad intervenire è stato l’avvocato Enrico Marchetti del Codacons: «E’ importante che ‘Dianoinpiena’ abbia organizzato quest’incontro – ha sottolineato Marchetti – per mantenere viva l’attenzione sull’inchiesta. E’ fondamentale – ha aggiunto – che tutti i Comuni, non solo quelli direttamente interessati dagli sversamenti, si costituiscano parte civile al processo che si sta celebrando a Salerno. Perché più si è, meglio è». Insieme al legale del foro di Lagonegro, è intervenuta Vera Sticco, avvocato di Legambiente: «In occasione della prossima udienza bisogna essere uniti e compatti – ha dichiarato, invece, Sticco. – I Comuni interessati hanno il diritto di rivalersi per il danno diretto o indiretto che hanno subito e per  la pubblicità negativa che hanno avuto. Per quanto riguarda la prescrizione – precisa – il fatto che ci sia tra i presunti reati quello di disastro ambientale, dovrebbe allungare i tempi. Rimbocchiamoci le maniche».

Dopo i legali si sono succeduti negli interventi gli esponenti delle amministrazioni comunali. Daniele Manzolillo, assessore di Teggiano, ha precisato: «Teggiano non è direttamente coinvolto, in quanto l’area indicata è un’isola appartenente al Comune di Sant’Arsenio – ha precisato – Cambia poco idealmente, ma molto sotto l’aspetto dell’immagine e delle competenze. Va puntualizzato che l’Arpac ha effettuato le relative analisi, classificando lo scaricato come rifiuto speciale non pericoloso. Il Comune di Teggiano – ha aggiunto –  è disponibile a costituirsi parte civile, anche se ritengo che la costituzione della Comunità Montana, in rappresentanza di tutti i Comuni, sia più che sufficiente».

Pronta la risposta di Raffaele Accetta, presidente della comunità montana che collabora con l’università di Salerno. «Il Vallo di Diano è unito su queste tematiche – ha precisato Accetta – Si sta discutendo molto di Città Vallo – ha aggiunto – e la sua creazione sarebbe opportuna non nell’ottica della difesa del territorio, ma dello sviluppo dello stesso». «Nei nostri terreni non sono stati sversati rifiuti tossici – ha detto Nicola Pica, primo cittadino di Sant’Arsenio – Lo ha detto l’Arpac attraverso le analisi effettuate. Forse i rifiuti pericolosi sono stati abbandonati in altri comuni ma non in quelli del Vallo».

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