Ministro Galletti nel Cilento, green Jobs e fiscalità ambientale gli obiettivi per il semestre europeo

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Ministro Galletti nel Cilento, green Jobs e fiscalità ambientale gli obiettivi per il semestre europeo

Green Jobs e fiscalità ambientale, temi ricorrenti e rilevanti per le aree protette del Paese che il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti definisce nella sua relazione programmatica «luoghi di riferimento per le politiche di cura e manutenzione di risorse preziose come aria, acqua e suolo, e per la valorizzazione dei servizi resi dagli ecosistemi: occorre modernizzarne e semplificarne procedure e modalità operative, per una maggiore efficacia delle politiche di tutela attiva con piena valorizzazione delle vocazioni e delle qualità territoriali», ed inoltre «Ad oltre vent’anni dalla legge quadro sulle aree protette, possiamo dire che siamo di fronte ad un impegno vincente, capace di tracciare esperienze di sviluppo qualitativo e quindi durevole, tuttora di riferimento per i turismi e l’alimentazione di qualità. Esperienze, oggi, da diffondere a tutto il Paese, anche fuori dalle aree protette, con il pieno coinvolgimento dei soggetti economici che guardano al futuro».

Il semestre europeo guidato dall’Italia sarà una grande occasione per il perseguimento dell’obiettivo dell’unione di arresto della perdita di biodiversità che potrà essere raggiungibile solo se pienamente inserito nella strategia europea per lo sviluppo sostenibile, per una crescita intelligente e duratura imperniata su un’occupazione di qualità.

La sfida che infatti preoccupa il ministro, nelle sua articolata relazione, sono i giovani per i quali asserisce «oggi chi nasce ha già in sé una coscienza ambientale che va conservata e valorizzata. Non possiamo perdere l’occasione di far sorgere una nuova generazione di ‘nativi ambientali’, ovvero di giovani che mettono in pratica nei comportamenti quotidiani ciò che noi abbiamo dovuto imparare e loro già, in qualche modo, hanno nel loro Dna: la cultura del rispetto dell’ambiente».

E difatti sui nostri territori e sulle aree protette in generale, è possibile, come diciamo da anni, sperimentare nuovi modelli di impresa verde attraverso la fiscalità ambientale da tempo entrata nell’ordinamento europeo ed italiano grazie alla delega fiscale approvata dal Parlamento a fine 2013, con valenza 12 mesi, che dà margini potenzialmente molto ampi di intervento in tema di fiscalità di vantaggio nelle aree protette.

Insomma è l’ora di passare dalle parole ai fatti e al ministro dell’Ambiente, in visita nel Parco del Cilento il prossimo 10 aprile, sarà sottoposta una piattaforma di opportunità verdi quale sfida per la nuova ‘governance’ del Parco, che grazie all’enorme patrimonio immobiliare e di risorse potrebbe attraverso 10 progetti per attivare 1000 occupati in un tempo definito (18 mesi).Un nuovo modo di affrontare la gestione del potenziale territoriale, formalizzando non più parole ma risultati, con l’impegno alle dimissioni al mancato raggiungimento dell’impegno verso le comunità amministrate. Per il futuro dovremmo essere più concreti e chiedere, a chi con i soldi pubblici si candida al governo del territorio, risultati tangibili altrimenti farsi da parte a dare spazio alle competenze.

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