Vassallo aveva scoperto chi spacciava la droga ad Acciaroli
| di RedazioneSono quasi cinque anni che l’assassino di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica, non ha un nome e un volto. Ma qualcosa inizia a muoversi. Non solo nelle indagini della procura di Salerno, che ha riportato in Italia Bruno Humberto Damiani, al momento l’unico indagato per quell’assassinio, ma anche in quelle dei magistrati di Vallo della Lucania. E’ proprio in una inchiesta sul giro della droga ad Acciaroli che è emerso un particolare importante. Vassallo aveva scoperto chi gestiva lo spaccio nel suo paesino cilentano. E la droga veniva venduta nel locale del fidanzato della figlia (i due si sono poi lasciati qualche mese dopo l’omicidio del sindaco), una piccola enoteca sul porto. Vassallo, come ha rivelato il quotidiano ‘La Città’, aveva scoperto che nella zona si stavano muovendo forti interessi legati alla droga. E che erano coinvolte molte persone, anche un impresario. Le indagini, a questo punto, si intrecciano. E da una informativa delle forze dell’ordine, di un’altra inchiesta parallela, è emerso che il fidanzato della figlia di Vassallo – peraltro amico di Damiani – avrebbe detto a un suo confidente di preferire la galera pur di non fare i nomi di chi lo riforniva di droga. Forse temeva di essere ucciso. Quello che poi è capitato a Vassallo.
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