Capitello, strade dissestate nel centro storico: minoranza chiede interventi
| di Marianna ValloneDi questi tempi l’argomento delle strade dissestate è all’ordine del giorno. Anche Capitello non se lo fa mancare e infatti pure la pavimentazione di via Principe di Piemonte e via Risorgimento, nel centro storico, è diventata pericolosa per il continuo alzarsi del rivestimento. A denunciare i disagi è il gruppo di minoranza comunale che, con un’interrogazione, ha chiesto chiarimenti e interventi al sindaco Iannicelli. I consiglieri spiegano che il tratto di strada del centro storico versa da anni in queste condizioni e crea gravi disagi sia ai pedoni che alle auto. «Addirittura – dicono – ci sono stati molti casi di automobilisti che nel corso degli anni hanno subìto danni materiali alle proprie autovetture per via dei continui dissesti».
Insomma, ad oggi «sono ingiustificati in proporzione agli anni trascorsi dall’ultimazione dei lavori, i numerosi interventi in somma urgenza a cui si è ricorso per ripristinare tali dissesti – scrivono nell’interrogazione – e sono emersi, in seguito ad avverse condizioni atmosferiche, anche problemi di convogliamento delle acque meteoriche, soprattutto nella zona antistante l’ex scuola elementare». Il problema, secondo il gruppo di minoranza, è nella messa in opera della pavimentazione che non risulta essere stata eseguita con i giusti materiali, e quindi – scrivono – ci sono giusti e motivati elementi affinché si possano intraprendere azioni di contestazione nei confronti della ditta esecutrice dei lavori in questione».
Nell’interrogazione inviata al primo cittadino, i consiglieri Lovisi, Avagliano, Caccamo e Pecorelli vogliono sapere quanto è costato l’intero intervento di pavimentazione all’epoca dei fatti, chi fu la ditta esecutrice dei lavori, il progettista e soprattutto a quanto ammonta – scrivono – la somma complessiva di risarcimento che ad oggi il Comune ha sborsato, per eventuali richieste di risarcimento danni ad autoveicoli danneggiati e se il sindaco ritiene di dover intraprendere azioni di rivalsa nei confronti della ditta esecutrice e dei responsabili di tale dissesto».
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