Teggiano, muore a tre anni per una diarrea: nuova perizia
| di Luigi MartinoPrende tempo il gup del tribunale di Lagonegro e prima di optare per un probabile rinvio a giudizio degli otto medici finiti sotto la lente di ingrandimento della procura per il reato di omicidio colposo, ha ordinato una nuova perizia sulla cartella clinica della bambina di tre anni morta nel marzo del 2011. Il giudice del foro lucano ha accolto la consulenza medica richiesta dagli avvocati dei medici indagati. Subito dopo la morte della piccola scattarono gli avvisi di garanzia per 22 tra infermieri e medici che prestavano servizio presso gli ospedali di Polla e Napoli. Ora sono rimasti solo in otto indagati e tutti, all’epoca dei fatti, in servizio al ‘Luigi Curto’.
Aurora fu ricoverata a Polla dal 15 al 21 febbraio 2011 per convulsioni. I medici, secondo l’accusa, «avrebbero operato con negligenza causando la morte della bambina», dovuta a shock irreversibile conseguente a squilibrio idro-elettrolitico causato da perdita di liquidi e sali a causa di vomito e diarrea. Aurora Babino, stando a quanto emerso dalle indagini, dopo il ricovero a Polla aveva avuto frequenti episodi di vomito e diarrea e il giorno seguente alle dimissioni, il 22 febbraio del 2011, le sue condizioni peggiorarono tant’è che i genitori la portarono nuovamente al Curto dove arrivò in coma e con una grave insufficienza respiratoria tanto da rendere necessario il ricovero in rianimazione. L’aggravarsi del quadro clinico rese necessario il trasferimento al Santobono di Napoli dove morì il 3 marzo 2011.
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