Gioi Cilento: frana sp80, la procura avvia le indagini
| di Biagio CafaroLa Procura del tribunale di Vallo della Lucania tramite i carabinieri della stazione di Gioi ha avviato le indagini di rito per stabilire eventuali responsabilità e lo stato dell’arte sul movimento franoso che ha interrotto la SP80 di collegamento Gioi-Salento al Km +1 circa (direzione Gioi-Salento). L’inchiesta è stata ordinata dopo l’ordinanza numero 33 emessa dal sindaco del Comune di Gioi nei riguardi della Provincia per l’immediato ripristino e riapertura dell’arteria.
«E’ stato necessario chiamare in causa la Procura vallese per avere tutela nella richiesta alla Provincia per la SP80, come sarà fatto anche per gli altri interventi finora promessi e disattesi, oramai non si contano gli anni, sia sulle frane in località Cuculo e Acqua delle Marine sulla SP47 per Vallo della Lucania sia sulla canalizzata sulla stessa arteria al bivio San Paolo, estremamente pericoloso perché direziona il traffico per Orria-Stio, per Omignano, per Cardile-Moio Civitella-Vallo della Lucania», afferma Andrea Salati sindaco di Gioi.
Nelle more dell’intervento sulla SP80 sono state alla meglio attivate due interpoderali, in alternativa ai lunghi percorsi per baipassare l’interruzione, indicati dalla Provincia, per consentire per lo meno a piedi ai titolari di aziende agricoli, che insistono sulla strada, di raggiungere i propri territori in questo periodo di raccolta di olive, con difficoltà, ovviamente, di trasporto delle stesse ai frantoi per molitura. «Siamo oramai alla scadenza dei dieci giorni stabiliti dall’ordinanza per gli interventi necessari. Se la Provincia continua a tacere dopo un ulteriore avviso procederemo al ripristino almeno pedonale dell’arteria per agevolare in parte chi quotidianamente usufruisce della stessa», prosegue indignato Salati.
«Ben venga il finanziamento per altre situazioni similari – sottolinea il primo cittadino – ma perché non includere anche quelle che condannano il Cilento collinare al quasi isolamento non per pochi giorni, ma per anni, marginalizzando sempre più un territorio che già coniuga i verbi difettivi a livello socio-economico quotidiano. La speranza è che ognuno negli enti – conclude – faccia la parte di sua competenza, senza essere la causa dei danni che incidono negativamente su territorio e abitanti, cosa che avvenendo ora nel Cilento collinare ad opera dell’Ente Provincia».
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