Capaccio, prostitute e rifiuti nella pineta. “Che degrado!”
| di Luigi MartinoScovare un piccolo angolo di Paradiso a due passi da casa, tra cielo e mare, in un suggestivo scenario dominato dalla natura incontaminata, è cosa rara, riservata ai residenti del territorio cilentano. Ma nessuno può goderne, neppure in occasione del soleggiato lunedì d’Albis, a causa dell’inciviltà di spietati individui che sversano innumerevoli rifiuti sulla bianca sabbia e ai piedi degli alti pini che caratterizzano la Pineta di Capaccio-Paestum.
Lo sanno bene, le ignare comitive di amici e le famiglie che, nella mattinata di pasquetta, approdando nella Pineta, hanno osservato con amarezza il degrado e le pessime condizioni igienico-sanitarie in cui versa la zona che potrebbe essere gioiello turistico e patrimonio naturalistico per i cilentani. Un tappeto di cartacce, siringhe, bottoglie, cocci, addirittura ossa di animali, infatti, si stende sulla splendida Pineta per arrivare fino alla spiaggia. Noto covo di prostituzione, la Pineta è vittima di incivili e delinquenti che gettano fango e deturpano un luogo potenzialmente tra i più belli e rari del territorio.
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