Cilento, mega discarica in mezzo alla natura: scatta il sequestro della Forestale
| di Marco SantangeloNei giorni scorsi, la forestale del comando stazione di Stio ha messo sotto sequestro penale due diverse zone del comune di Orria. La prima zona sotto sequestro si trova nei pressi del campo sportivo, adiacente al cimitero. La seconda si trova invece lungo la strada provinciale 56 che collega il comune di Orria alla frazione di Piano Vetrale. La denuncia è partita da alcuni residenti che hanno notato, in entrambe le aree, ingenti quantità di materiali abbandonati. La forestale ha così recintato il perimetro e il caso è stato affidato all’autorità giudiziaria della procura della repubblica di Vallo della Lucania. Ma tocca comunque al ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali assumere la direzione delle indagini. Il sequestro risponde alle direttive dell’articolo 354 del codice di procedura penale secondo il quale gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria curano che le tracce e le cose pertinenti al reato siano conservate e che lo stato dei luoghi e delle cose non venga mutato prima dell’intervento del pubblico ministero. Un luogo immerso nel verde è ora colmo di grandi quantità di macerie che hanno addirittura causato il cedimento di diversi alberi. Gran parte del materiale abbandonato riguarda infatti pietre di rilevanti dimensioni, pezzi di asfalto, tubature in plastica, detriti di cemento armato e vecchi ferri. Il tutto si estende per diversi ettari di terreno pubblico. Posti in cui si era soliti passare il ferragosto o qualche picnic sono diventati delle vere e proprie discariche di materiale edile. La procura sta attualmente indagando al fine di trovare i responsabili del reato.
Il parere di Franco Ortolani, geologo e docente presso l’università Federico II di Napoli. «Naturalmente l’inquinamento dipende dal sottosuolo sul quale il materiale è appoggiato. Se il terreno è permeabile e l’acqua filtra attraverso questo materiale può disciogliere delle sostanze che vanno a contaminare il terreno e poi le falde. Se il materiale invece non è solubile è inquinante ma l’area potrebbe essere recuperata in tempo spostando il materiale. Se il materiale ha invece inquinato il suolo risulta anche difficile che possa rinascere la vegetazione».
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