Disastro trasporti, odissea turisti per raggiungere il Cilento
| di RedazioneTreni superaffollati. Strade franate, altre chiuse. Aeroporto di Pontecagnano quasi nullo. Metrò del Mare che funziona a singhiozzo. E’ questo su per giù il quadro dei disagi che si presenta agli occhi esterrefatti dei turisti che raggiungono il Cilento non senza difficoltà.
Strade
Al centro di tutti i problemi spicca senza ombra di dubbio quel tratto di Cilentana ormai chiuso da troppo tempo. Chi vuole raggiungere il Basso Cilento in auto è costretto ad affrontare, non solo le rotonde da Battipaglia a Capaccio, ma anche l’interruzione tra Agropoli Sud e Agropoli Nord che costringe i vacanzieri a salire sulla collina in località Madonna del Carmine, per poi riprendere la strada provinciale 430 a Prignano Cilento. Stessa cosa, logicamente, vale per il ritorno, con il percorso a ritroso. Dalle strutture ricettive, gli operatori turistici che forniscono indicazioni ai turisti, consigliano spesso di uscire direttamente a Padula-Buonabitacolo per bypassare il tratto interrotto. Il secondo percorso è più lungo del primo, ma è a scorrimento veloce.
Treni
Di certo non sono dei furboni quelli che tentano di raggiungere il Cilento a bordo dei treni. Le carrozze sono obsolete, molto spesso senza il sistema di aria condizionata e con un numero di posti insufficiente rispetto ai passeggeri che, pur pagando il costo del biglietto, sono costretti a viaggiare in piedi. Dei veri e propri carri bestiame arrivano alle stazioni talvolta mal collegate con i paesi che affacciano sul mare. Proprio qualche giorno fa, Trenitalia ha pubblicato un report dove sottolinea che nel 2016 c’è stato un «aumento complessivo di corse pari a tremila treni circolati in più rispetto allo stesso periodo 2015». Inoltre sono più puntuali: «La percentuale sale al 92,3% al mattino e si attesta all’88,4% nella fascia pomeridiana». Ma Bassolino, ex sindaco di Napoli ed ex governatore della Regione Campania, ci va giù duro e lascia sul proprio profilo Facebook un post al vetriolo indirizzato alle Ferrovie dello Stato: «Non si può viaggiare in questo modo». Questo è il succo del messaggio.
I bus sostitutivi
Italo, ad esempio, ha cercato di collegare il Cilento e il Vallo di Diano con dei bus sostituitivi che dovrebbero accompagnare i turisti dalla stazione di Salerno, ultima fermata verso Sud dei treni di Montezemolo, fino al golfo di Policastro. E viceversa. Succede però che in diverse occasioni i pullman di fermano per guasti. Altri non partono proprio. E così i turisti sono costretti ad aggiungere al prezzo del biglietto di Italo, anche quello del taxi.
Metrò del Mare
Il Metrò del Mare poteva essere una buona soluzione e, soprattutto, una grande opportunità per collegare il Cilento con la costiera Amalfitana e con quella Sorrentina. Ma le linee marittime non sono quotidiane e alcuni porti sono tagliati fuori dalle rotte principali. Dal porto di Agropoli, ad esempio, uno dei più grandi del Cilento, non si può raggiungere Capri. Tutto questo senza contare i disagi vissuti dai passeggeri perché alcuni Comuni non hanno ancora provveduto a installare idonee pensiline e sale di attesa dove far attendere gli utenti al fresco in attesa del Metrò. Succede, dunque, che qualcuno avverte addirittura un leggero malore e il giro in Metrò salta per tutta la famiglia.
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