Continua nel Cilento la raccolta fondi per salvare Emanuele Scifo
| di Marianna ValloneProsegue la raccolta fondi per salvare la vita a Emanuele Scifo, 33enne di Battipaglia che da quasi dieci anni lotta contro una malattia rara che lo costringe a una vita difficile, tra ospedali e infusioni notturne che si sostituiscono alla sua nutrizione. La battaglia da combattere si chiama Pseudo ostruzione intestinale cronica, aggravata da una gastroparesi, una patologia di solito congenita che gli è stata diagnosticata nel 2005 quando ha iniziato a perdere inspiegabilmente peso, passando dai 98 chili agli attuali 44. Il Cilento, dopo l’appello lanciato sul web, si è mobilitato ed è iniziata una raccolta fondi, che a breve sarà incrementata da una serie di eventi, sui quali però per ora vige il riserbo. Quel che si sa è che «sarà fatto il possibile – fanno trapelare gli organizzatori – per aiutare Emanuele». / L’intervista
Raggiungere 900mila euro. Emanuele per salvarsi dovrebbe farsi trapiantare cinque organi: stomaco, intestino, duodeno, pancreas e milza. Da luglio è inserito in una lista d’attesa a Bologna ma in Italia i tempi sono molto lunghi e il giovane rischierebbe di non farcela. Ecco perché è stato indirizzato al Jackson Memorial Hospital di Miami, dove l’incidenza dell’intervento è più alta e i tempi diversi. Ma la cifra richiesta è altissima, quasi un milione di euro. L’alternativa a tutto ciò, per i medici che lo seguono, è un altro anno di vita, massimo due, considerato il quadro clinico di Emanuele e il fatto che continui a perdere peso.
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