Enea chiude la prima parte di VeliaTeatro a Casalvelino Marina
| di Giuseppe GalatoUna voce urlante, accompagnata dal tuonare dei gong, inutilmente invoca i troiani dal diffidare del cavallo: è la figlia di Priamo, Cassandra, in una delle sue sciagurate previsioni a cui nessuno avrebbe creduto.
Gianluigi Tosto ci introduce ai fatti della guerra di Troia prima di partire, insieme ad Enea in fuga, nel suo viaggio che lo porterà in Italia.
L’opera di Virgilio chiude la trilogia Odissea/Iliade/Eneide portata a VeliaTeatro da Tosto e, come nei due spettacoli precedenti, l’attore si accompagna alla recitazione con degli strumenti musicali, questa volta diversi dalla sera precedente.
A farla da padrone sono gong e cimbali che, ancora una volta, Tosto usa in varie forme espressive: accompagnano il recitato nelle sincopi, creano onomatopee e suoni di scena, vengono usati in modo inconsono per dare vita a nuove forme di suono/recitazione.
La voce di Mercurio resa tonante dal recitare di fronte ad un gong facendolo risuonare (come già fatto ne l’Odissea con una tammorra).
I cavalli di Eurialo e Niso riprodotti con delle carrube essiccate alla stregua delle noci di cocco usate dai Monty Python in “Monty Python And The Holy Grail”.
Tosto si dimostra un interprete che, oltre alla ottima tenuta di palco (proporre tre classici del genere da solo su un palco è impresa alquanto ardua), sa anche coinvolgere lo spettatore grazie a queste “trovate musicali” che hanno sul pubblico un effetto che potremmo definire sinestetico.
I tamburi di guerra nell’assedio dei latini ai troiani fa aumentare le palpitazioni dello spettatore, i cimbali rarefatti trasportano in uno stato di estraneazione, lo spettatore è catapultato all’interno della scena.
VeliaTeatro riprenderà il 16 agosto con “Miti Di Stelle” dalle “Metamorfosi” di Ovidio.
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