Sapri democratica, lavori in corso
| di Massimo CaliseLa recente assemblea di Sapri democratica ‘I lavori pubblici’ mi offre l’occasione per esprimere la mia opinione sull’associazionismo civico nella città. Credo che tutti concordino sul fatto che non goda di buona salute. Le poche associazioni presenti hanno una esistenza stentata, fatta di sporadici eventi.
Occorre che, prioritariamente, precisi cosa comunemente si intenda per associazione civica e quali compiti abbia. L’espressione ‘associazione civica’ indica un gruppo di cittadini che si associano al fine di influire sulle azioni e sulla selezione del personale politico/amministrativo. L’azione può essere, di volta in volta, di proposta, stimolo, sostegno, critica, censura. I suoi aderenti ,abitualmente e democraticamente, discutono tra loro dei temi all’ordine del giorno, analizzando e approfondendo i problemi, dandosi degli obiettivi di breve/medio periodo (essendo, quelli di lungo periodo, già fissati nell’atto costitutivo sociale). Insomma essa presuppone e forma cittadini informati, consapevoli e responsabili. Tutto ciò pone grandi difficoltà, richiede un’attività costante e riunioni periodiche.
In realtà, a Sapri, non esiste una associazione che abbia le caratteristiche appena descritte. Sd, associazione che ha espresso l’attuale amministrazione comunale, organizza sporadici incontri che sono frutto della reazione a qualche evento, a qualche critica e non l’attuazione di un programma definito.
L’assemblea ‘I lavori in corso’ ne è una riprova, una attività improvvisata che, ad un osservatore attento, può risultare addirittura dannosa. Dannosa per l’amministrazione perché suggella la fine di una iniziativa, che si era impegnata con i cittadini a ripetere ogni tre mesi, l’incontro ‘Cittadini in Comune’. Ricordo che nella prima è unica edizione si disse che i lavori pubblici sarebbero stati oggetto di una assemblea monotematica.
Si è scelta una formula che ha, di fatto, escluso i cittadini che in Sd non si riconoscono. Credo che l’amministrazione debba parlare a tutti i cittadini; anche per ricondurre l’attuale scontro fra fazioni ad una normale, anche aspra, dialettica fra parti con visioni e programmi diversi, per invogliare alla partecipazione anche chi non l’ha scelta nell’urna. Gli inviti alla partecipazione sono poco credibili se alle belle parole non si accompagnano i fatti, i buoni esempi.
Dannosa per Sd che conferma di non essersi disegnata un ruolo attivo, autonomo ed autorevole. Essa avrebbe dovuto avere, con un lavoro costante, due obiettivi. Il primo ‘interno’: aumentare la capacità dei suoi membri di gestire riunioni ordinate, definire obiettivi, programmare attività, aumentare le conoscenze. Il secondo ‘esterno’: allargare la partecipazione ed il consenso.
Essa dimostra di non avere obiettivi chiari, programmi coerenti da perseguire con umiltà e determinazione.
Un sostegno all’amministrazione si realizza non cercando da essa una legittimazione ma, viceversa, cercandola fra i cittadini; è questo il principale servizio che Sd può rendere ai sapresi.
Eppure, a mio avviso, due documenti (‘Un modello di sviluppo economico e sociale per Sapri’ e ‘Sapridemocratica programma di governo’) già definiscono gli obiettivi e i ruoli dell’amministrazione e della associazione. Perché non ci si mette mano non è dato sapere.
Una osservazione finale. Se insieme all’amministrazione e a Sd consideriamo il circolo Pd (unica sede di un partito nazionale a Sapri che non dimostra, anch’esso, grande attivismo) sembrerebbe, sulla carta, una situazione favorevole. Le tre organizzazioni, ovviamente, diversissime tra loro (Sd, amministrazione, circolo Pd) potrebbero essere sinergiche. Sono come orchestre diverse che, tuttavia, condividono molti componenti. Nonostante ciò, sul versante dell’associazionismo civico, a Sapri ‘I lavori in corso’ non sono ancora iniziati.
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