Marina di Camerota, Cala del Cefalo «liberata dalle piante di mimosa»
| di Marianna ValloneLa duna protetta di Cala del Cefalo, a Marina di Camerota, area Sic nel Parco nazionale del Cilento, «è stata liberata dalle piante di mimosa aliena che la infestavano». A renderlo noto, a mezzo stampa, è l’associazione Fare Verde Cilento. «Il problema di perdita di Biodiversità risale al 2010 – spiega la segreteria – quando Fare Verde segnalò al Parco la prima presenza di queste piante ornamentali, diffusesi verosimilmente dal vicino “giardino” della discoteca Ciclope. La vegetazione autoctona psammofila come il pino d’Aleppo, il ginepro, il lentisco, alcuni dei quali centenari, era in pericolo di sparire per la presenza infestante delle mimose». Il Parco, dopo la segnalazione di Fare Verde Cilento, ha riconosciuto l’importanza del problema e promesso di intervenire al più presto. Ma per un anno sulla questione delle mimose è calato il silenzio, al punto che l’associazione ha inviato un esposto alla procura pertinente.
«Alla fine del 2012 finalmente il Parco intervenne – continua l’associazione – le piante di mimosa aliena furono trattate circoncidendo la corteccia per circa 40 cm alla base del tronco, metodo questo che viene chiamato “morte in piedi”, in quanto la pianta si secca sul posto e non è necessario tagliarla o sbarbicarla meccanicamente danneggiando così le piante autoctone vicine. Adesso sono secche o stanno seccando rapidamente. La biodiversità della duna è salva».
Tuttavia, secondo Fare Verde occorre che «il problema a monte venga affrontato rapidamente. Il giardino vicinissimo, sebbene demaniale e in area Sic, presenta una vegetazione ornamentale di eucalipto, palme, oleandri, bucanville, pitosforo e mimose, che vanno eliminate. Sarà compito dell’associazione provvedere di nuovo ad esporre il problema di perdita di biodiversità sulla duna alle autorità competenti».
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