Le giostre e il degrado invadono la spiaggia di Marina di Camerota (FOTO)
| di Luigi MartinoUn angolo turistico nel quale sono presenti diversi lidi caratterizzati a tema, con spazi adibiti a sdraio ed ombrelloni e salottini notturni in stile caraibico, è attraversato da una lingua di degrado che serpeggia tra la strada e la passeggiata. Da un lato le automobili, parcheggiate una dietro l’altra nel letto arido del fiume, a pochi metri dalla foce, dall’altro camion, carri con gruppi elettrogeni, giostre e cavi di corrente penzolanti.
Le atmosfere serali che si ritrovano nelle ambite spiagge del Belpaese e che è possibile vivere anche sotto i gazebo allestiti o sotto gli ombrelloni di palma di questo angolo di Camerota, sono costrette a convivere con il suono roboante delle giostre e le luminarie che le contornano. Questa presenza imponente che a tratti ostacola anche la veduta verso il mare, di giorno si ripropone con i profili sagomati dei camion delle giostre che sostano sulla spiaggia per l’intero arco della stagione estiva. Sono lì fissati con zeppe di legno e trabeccoli meccanici, da molti avvertiti come un monumento alla prepotenza a pochi metri dalla battigia.
La passeggiata che fa da confine tra la strada e la spiaggia non è priva di presenze inopportune per il gusto di chi sceglie queste zone immaginando di potere rivivere una dimensione turistica compatibile con un contesto che presenta significative potenzialità ambientali, paesaggistiche e ricettive. Venditori ambulanti hanno individuato qui un luogo conveniente per le proprie attività, mentre proprio lungo il camminatoio sono collocati dei giochi rumorosi e insidiosi come quello del ‘pugno’ o del ‘calcio’. Anche questi sono alloggiati lì e non da giorni. Quel suono lo conoscono bene alcuni turisti che vivono a pochi metri da quel «angolo di balocchi», e che si chiedono se risponda più ad una logica di organizzazione turistica il fatto di potere occupare un suolo pubblico destinato a passeggiata o se invece debba rispondere semplicemente ad una logica di autorizzazioni amministrative. Come se lo chiedono in tanti per quei mezzi meccanici in sosta sulla spiaggia. Altri ancora si domandano se quei fili di corrente penzolanti e le prese di corrente che sbucano dai pali della luce, oltre a rappresentare una cartolina non proprio esotica dell’area non possano costituire un pericolo per bambini e pedoni. Se invece rispondano alle prescrizioni sulla sicurezza. Mentre c’è anche chi si chiede se il rispetto delle regole istituite dal parco nazionale del Cilento e dalla Sovrintendenza, le stesse che hanno indotto le strutture balneari a notevoli spese per mettersi in regola, riguardi tutti o soltanto alcuni. E se effettivamente vengano rispettate da chi ne è destinatario. Domande che pongono a questo giornale e che volentieri questo quotidiano gira all’amministrazione di Camerota e agli organi preposti. In attesa, chissà, di una cortese risposta.
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(Foto Luigi Martino)
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