Svolta nel caso Vassallo, spunta un pentito e accusa
| di Luigi MartinoCi sarebbe una svolta nel caso Vassallo, il sindaco pescatore assassinato il 5 settembre del 2010 ad Acciaroli. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica in edicola oggi, un collaboratore di giustizia racconta di aver saputo che l’assassinio del sindaco di Pollica venne compiuto da un pregiudicato per rancori personali nei confronti della vittima.
Sempre secondo quanto riportato dal quotidiano nazionale, pare che queste notizie sono state passate ai magistrati della Procura di Salerno diretta da Franco Roberti e il collaboratore di giustizia avrebbe ammesso che ad uccidere Angelo Vassallo sarebbe stato Bruno Humberto Damiani da tutti conosciuto come «il brasiliano». Vale a dire quindi che il sospettato sarebbe la prima persona che subito dopo il delitto era stata presa in esame dagli investigatori. Ma, subito dopo il delitto, «il brasiliano», come conferma anche Repubblica, sarebbe partito per il Sudamerica e attualmente è latitante per droga e tentata estorsione.
Sul quotidiano si legge che il pentito sostiene che un parente stretto di Bruno Damiani avrebbe fatto circolare la voce negli ambienti malavitosi salernitani, vantandosi del gesto commesso dal «brasiliano» e ricondotto a non meglio precisate «questioni personali» con il sindaco. Angelo Vassallo, l’amministratore definito dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano come un «esempio di buona politica» che aveva dedicato tutta la vita a difendere la sua terra e il mare cristallino del Cilento, nei giorni che avrebbero preceduto la sua morte era ossessionato, hanno riferito numerosi testimoni, dall’invasione della droga scaricata nel porto di Acciaroli e spacciata ai giovani durante la movida.
Repubblica sottolinea nell’articolo il ruolo del «brasiliano» nei traffici di droga che giungevano al porto del piccolo borgo cilentano. Alla luce di quanto riferito dal collaboratore, i pm indagano sugli spostamenti di Damiani e su incontri con due pregiudicati di Secondigliano e due albergatori di Acciaroli. E soprattutto, scrive Repubblica, su di un viaggio a Secondigliano effettuato dal «brasiliano» e da uno degli albergatori il giorno prima del delitto. A oltre due anni dal delitto del sindaco di Pollica, parla un pentito. Ora si aspettano sviluppi dalla Procura.
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