Comuni valle dell’Alento. Un “pacco” per dire no alla camorra
| di Lucia CarielloL’unione dei comuni Valle dell’Alento aderisce all’iniziativa “Facciamo un pacco alla Camorra”.
Negli scorsi giorni infatti il presidente dell’unione Eros Lamaida ha donato ai sindaci che aderiscono al consesso unionale e ai dirigenti un pacco con all’interno i prodotti che vengono coltivati sui terreni confiscati alla Camorra.
A organizzare il pacco il comitato “don Peppe Diana” con il coinvolgimento delle cooperative sociali impegnate nel riuso produttivo e sociale dei beni confiscati alla camorra, coltivando e trasformando i prodotti delle “terre di don Peppe Diana”.
“Si tratta di un piccolo gesto, ha spiegato Lamaida, ma significativo perché come Unione vogliamo essere attenti anche a questo tipo di iniziative sociali.
Inoltre è un esempio che viene dato anche ai nostri giovani di impegno costante a favore della legalità”.
All’interno della confezione: i “paccheri” di don Peppe Diana, le pesche di Casal di Principe, coltivate su un terreno che si sta convertendo alle colture biologiche, la scarola sott’olio e la cioccolata, sempre prodotte a Casal di Principe, la zucca e la passata di pomodoro, provenienti da un terreno confiscato di Sessa Aurunca, sono solo alcuni dei prodotti presenti all’interno del Pacco.
“In questo modo abbiamo pensato, afferma il presidente dell’unione, di contribuisce allo sviluppo di una economia alternativa a quella camorristica: un’economia sociale capace di restituire dignità e lavoro a soggetti svantaggiati e di costruire delle comunità libere e solidali”.
Valerio Taglione coordinatore del Comitato ha posto l’accento su come ormai si sia invertito il trend: “Per anni è stata la camorra a farci il pacco.
E’ ora di ricambiare.
In questo pacco, ha concluso Taglione, sono racchiuse tante belle storie di tanti ragazzi che hanno deciso di investire, di fare impresa attraverso il riuso dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
Siamo orgogliosi di rappresentare questa terra in tutta Italia, combattendo la Camorra in maniera concreta, attraverso le nostre attività di impresa”.
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