Il Cilento, le tradizioni, il carnevale: appuntamenti ed eventi
| di Giuseppe ConteIl carnevale ha sicuramente origini antiche ed altrettanto sicura è l’incertezza del suo etimo. In modo più o meno semplicistico viene spesso affiancato “alla privazione del consumo di carne” annunciando un periodo di digiuno (la quaresima) o alla “Carnalia”, festa romana in onore di Saturno. Quel che è sicuro è che la tradizione del carnevale poggia le sue basi su manifestazioni decisamente lontane, come le “dionisiache” greche o i già citati saturnali romani.
Ricorrenza pagana o cristiana? Pur essendo tale “festività” paganizzata, il legame con la religione, special modo quella cattolica, è assai evidente. Precede e annuncia la “quaresima”, uno dei momenti più importanti del calendario liturgico celebrato dai cristiani: quasi ad indicare un periodo per “scacciare i pensieri” e darsi all’allegria, prima di ripercorrere e seguire le tappe del “fedele cristiano”. Tuttavia, nell’uno e nell’altro aspetto, e fra essi, si insedia un più fugace e nel contempo promettente mondo fantastico e in un certo qual senso di “stregoneria”, ove cristianità e paganesimo si scontrano dando vita ad una celebrazione quasi astratta e mitologica.
Il Cilento e il carnevale nella storia. In questa terra le usanze legate al carnevale sono molteplici. L’inizio del “periodo dell’allegria” si fa coincidere con il 17 del mese di gennaio come avviene anche altrove. Questa data segna la festività di Sant’Antonio Abate le cui vicende sono strettamente legate al mondo contadino e correlate ad esso tramite antiche usanze: la benedizione dei campi e del bestiame. È questo un primo contatto pagano-cristiano.
Il Cilento, il carnevale e la gastronomia. Anche a livello “culinario” il carnevale s’insedia nella tradizione locale: le rose di carnevale per l’appunto, e le più note chiacchiere, diverse nella forma ma simili nel contenuto, sono i dolci tipici del periodo.
Maschere e costumi: un’antica simbologia. Il carnevale è caratterizzato dal burlesco che ha il compito di far convergere l’animo nell’allegria strappando sorrisi e seminando divertimento. Usanza cilentana, è quella di personificare “carnevale” nel compagno della “quaresima”: in taluni paesi si ha “Carnuvalo” e “Quarajesema”, in altri la figura di “Carnevale” viene denominata “Vavo”, termine antico indubbiamente riconducibile al latino “avus”, vecchio/anziano, da cui anche lo stesso dialettale “vavo” che identifica la figura del “nonno”. La figura maschile viene raffigurata “a mo’ di straccione” mentre la “vedova Quarajesema” vestita di nero, magra e spesso reca nelle mani gli antichi strumenti per filare: il fuso e la “cunocchia”. Questa figura si lega all’antico rituale prima greco poi romano, del culto delle “Parche”: tramite la filatura, lo scorrere simboleggia il trascorrere della vita. “Carnuvalo” simboleggia la fine definitiva del vecchio anno mentre “Quarajesema” il nascere del nuovo.
Dunque, il punto di unione fra il periodo di carnevale e quello della quaresima, credo sia emblematizzato proprio nella figura di queste due personificazioni e non a caso, il periodo dedito al “riso”, per tradizione, si conclude con la morte di “Carnuvale”, cedendo il passo “alla consorte”. Anche qui, ovviamente, si ha un incontro-scontro fra paganesimo è cristianesimo. Quasi del tutto estinta è invece l’usanza in alcuni paesi del Cilento di fare la “Quarajesema”, ovvero l’usanza di costruire una bambola di stoffa che ricorda un’anziana e di appenderla alle finestre di casa dopo il passaggio del corteo di carnevale. Anche in questo caso vi è un netto richiamo alla mitologia. Questa sorta di “feticcio” reca le stesse caratteristiche della maschera descritta per la “Quarajesema”, con la sola e significativa differenza di recare sulla schiena un’arancia con sette penne di galline che vengono poi tolte una per ogni Venerdì fino alla Pasqua e bruciate: si richiamano i simboli e i misteri della morte e della vita.
Alcuni degli eventi previsti. Fra gli appuntamenti ormai consolidati nel territorio, vi ricordiamo il “Carnevale di Agropoli”, giunto ormai alla sua 41° edizione con la tradizionale sfilata. Manifestazioni previste in diversi centri anche di piccole dimensioni come Ortodonico (Montecorice) e Felitto. Gli eventi, che si svolgeranno secondo un ricco calendario, saranno dedicati a grandi e piccini. In programma, oltre alle consuete sfilate allegoriche dei carri, giochi, gare e tanto altro.
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