Papa Francesco ricevette la consacrazione episcopale da un cardinale del Cilento

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Papa Francesco ricevette la consacrazione episcopale da un cardinale del Cilento

Un pezzo della storia di papa Francesco si chiama Cilento. Jorge Mario Bergoglio, subito definito come il papa dei poveri, è entrato presto nel cuore di molti. Dal balcone di piazza San Pietro, mercoledì sera, ha detto poco: parole semplici, concrete e toccanti. Ha esordito un po’ come Karol Wojtyla. Il papa polacco precisò: «Mi sono venuti a prendere molto lontano» e sulla scia di questo, subito dopo essere stato eletto, papa Francesco ha ironizzato: «Mi hanno scelto alla fine del mondo».

Un pezzo della storia di papa Francesco si chiama Cilento perchè dopo che il 20 maggio 1992 papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo ausiliare di Buenos Aires, titolare di Auca, riceve la consacrazione episcopale il 27 giugno 1992 per l’imposizione delle mani del cardinale Antonio Quarracino (nella foto in basso), arcivescovo di Buenos Aires, assistito dal vescovo Emilio Ogñénovich e dall’arcivescovo Ubaldo Calabresi. Il cardinale Antonio Quarracino è nato a Pollica l’8 agosto 1923. Il cardinale all’inzio degli anni 80 visitava spesso l’Italia e ogni volta che atterrava sullo stivale, doveva per forza tornare dove era nato. Visitava la diocesi di Vallo della Lucania dove all’epoca, fra i seminaristi, c’era anche don Donato Orlando l’attuale prete della chiesa San Vito di Capaccio.

Ma non finisce qui. Ci sono altri collegamenti tra Papa Francesco e la Campania. Quando giovedì mattina Bergoglio si è recato nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma per pregare la Madonna, è stato accolto da un frate francescano. Padre Angelo Maria Gaeta di Coperchia, infatti, addetto alla sagrestia della chiesa, prima che il Santo Padre andasse via gli ha detto: «Santità, ci venga a trovare più spesso».

E di tutta risposta Papa Francesco ha detto: «Dove fratello, qui o a Salerno?». A raccontare l’episodio è stato il vescovo della diocesi di Salerno, Luigi Moretti. Inoltre ci sarebbe anche un altro legame tra il nuovo Pontefice e la Provincia. A Salerno ci sono le spoglie di San Matteo Evangelista, patrono della città. E papa Francesco ha scelto, come motto papale, proprio una frase dell’incontro tra Gesù e Matteo: «Miserando atque eligendo», che in latino significa «guardò con misericordia e lo scelse».

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