Incendi, quali comportamenti adottare e che cosa non fare
| di Luigi MartinoIncendi a destra e a manca, negli ultimi giorni, nel territorio della provincia di Salerno. Le fiamme si sono in particolare scatenate nel territorio del Cilento, del vallo di Diano e del golfo di Policastro, ossia nel sud della provincia. Ma fenomeni pirici si sono verificati anche ad Eboli nella piana del Sele e nell’agro nocerino – sarnese, in particolare ad Angri e a Sarno.
Un fronte di fuoco che, anche a causa del vento grecale proveniente da est, ha visto impegnati vigili del fuoco, guardia forestale, protezione civile e numerosi volontari per lo spegnimento delle fiamme. Ma come comportarsi in caso di incendio o di avvistamento di incendio? Quali accorgimenti utilizzare per evitare di dare origine alle fiamme?
LE RACCOMANDAZIONI DEGLI ADDETTI AI LAVORI – “In primis basterebbe semplicemente rispettare le prescrizioni indicate dalla normativa vigente, ossia le ordinanze della regione e della prefettura” così Andrea Vicinanza, per anni in servizio nei vigili del fuoco ed attualmente coordinatore del nucleo di protezione civile di Battipaglia. Uno che in fatto di lotta agli incendi ha esperienza da vendere.
Vicinanza spiega come i comuni cittadini possano dare il loro contributo nella lotta agli incendi boschivi: “Se si avvista un incendio bisogna comporre telefonicamente o il 115 dei vigili del fuoco o il 1515 del corpo forestale dello Stato. Per evitare di scatenare incendi è sufficiente ricordare di non gettare mozziconi di sigaretta, di non bruciare sterpaglie, anche in terreni privati, come previsto da un’apposita ordinanza che vieta, nei mesi da giugno a settembre, di bruciare sterpaglie. E’ inoltre vietato accendere fuochi a meno di 100 metri da aree boschive. Basterebbe intanto seguire semplici regole per evitare disastri, regole che però purtroppo a volte non vengono rispettate”.
ORIGINE QUASI SEMPRE DOLOSA – Forte di una notevole esperienza come vigile del fuoco, Vicinanza spiega che quasi sempre la matrice degli incendi è, purtroppo, dolosa: “Purtroppo è quasi sempre così, anche dietro gli incendi si nascondono notevoli interessi economici. E’ raro che un incendio si inneschi per autocombustione, come sono rari i cosiddetti piromani”.
Vicinanza racconta di una tecnica utilizzata dai responsabili per scatenare incendi: “Spesso ci siamo trovati a spegnere roghi che avevano origine da una candela: sotto di essa venivano piazzate delle foglie secche, così quando la candela si consumava iniziava a bruciarle, dando il via alle fiamme. Se poi c’era vento, il fuoco si propagava più velocemente”. Parafrasando una nota canzone, Vicinanza spiega quanto sia duro essere un vigile del fuoco: “Ne abbiamo passate di notti magiche inseguendo… un fuoco”. Sui roghi dei giorni scorsi: “Non escludo l’origine dolosa, anzi”.
GLI ENTI LOCALI E LA CARENZA DI ORGANICO – Anche gli enti locali devono fare la loro parte: questo il senso delle parole di Andrea Vicinanza. “Gli enti locali devono fare la propria parte, ad esempio garantendo la manutenzione delle aree verdi pubbliche”. Vicinanza si sofferma quindi sulla necessità, a suo avviso, di rafforzare l’organico dei vigili del fuoco: “Piuttosto che ricorrere sempre ai discontinui a tempo determinato sarebbe meglio assumerli, costerebbe allo Stato meno che formarne sempre di nuovi e si darebbe finalmente lavoro a tanti giovani che aspettano”. Ma non solamente i vigili del fuoco: “Secondo la normativa vigente devono esserci nuclei di protezione civile in ogni comune, nuclei composti anche da volontari. Perchè non formarli durante l’inverno per renderli operativi d’estate?”
I MILITARI? PERCHE’ NON NEI BOSCHI – Il coordinatore della protezione civile di Battipaglia rilancia quindi una proposta che aveva avanzato già diversi anni fa: “In merito ai militari nella nostra provincia, proporrei delle torrette di avvistamento da piazzare nei boschi, con militari per la sorveglianza. In questa maniera – aggiunge Vicinanza – si potrebbe in parte sopperire alla carenza di organico che investe anche la guardia forestale”.
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