Salerno: sequestrato materiale cinese con etichette ‘Made in Italy’
| di Biagio CafaroI finanzieri del secondo nucleo operativo di Salerno, in collaborazione con funzionari dell’Ufficio delle Dogane, hanno rinvenuto presso il porto di Salerno un container contenente materiale proveniente dalla Cina con false etichette ‘Made in Italy’ destinate ad una società campana, molto probabilmente poi destinate alla vendita anche sul mercato del Cilento e Vallo di Diano.
Il materiale Sono stati rinvenuti stivati in un container 416 rotoli di tessuto riportanti sulle confezioni indicazioni tali da indurre i consumatori a ritenere che i prodotti fossero stati prodotti in Italia mentre, in realtà, erano provenienti dalla Repubblica popolare cinese, e destinati ad una società campana.
Il container è stato individuato grazie all’esame documentale svolto dall’ufficio integrato di analisi dei rischi che vede operare, in sinergia, militari delle fiamme gialle e funzionari della dogana. L’indagine condotta ha fatto emergere dapprima la falsa indicazione sui documenti che riportavano quale causale dell’importazione ‘tessuti in fibre sintetiche’ e, successivamente, l’apposizione sui tessuti della falsa etichetta ‘Made in Italy’.
Sono in corso accertamenti per stabilire se i prodotti sequestrati rispettano la normativa posta a tutela della salute e ad accertare la genuinità delle materie prime utilizzate per la loro produzione.
Il rappresentale legale della società importatrice è stato denunciato alla competente autorità giudiziaria per vendita di prodotti industriali con segni mendaci.
«L’attenzione che la guardia di finanza rivolge al fenomeno della contraffazione e alla tutela del ‘Made in Italy’ – comunica il comando provinciale di Salerno – è dettata dalla necessità di assicurare sul mercato una corretta concorrenza che tenga conto della qualità e soprattutto della sicurezza dei prodotti a garanzia dei consumatori finali, nella evidenza che queste attività illecite rechino un danno economico alle imprese che hanno regolarmente registrato i marchi ed all’erario in relazione alla correlata evasione in materia di iva ed imposte sui redditi».
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