Cilento, Goletta Verde di Legambiente boccia parte del litorale: Ogliastro e Agropoli bacchettati

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Cilento, Goletta Verde di Legambiente boccia parte del litorale: Ogliastro e Agropoli bacchettati

Goletta Verde, la famosa campagna itinerante di Legambiente, che ogni estate naviga nel mare italiano per monitorarne la qualità delle acque e dei litorali, realizzata anche grazie al contributo del Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, di  Corepla, Consorzio Ecogas e Novamont –  presenta a Salerno i risultati emersi dalle analisi effettuate lungo le coste campane. Ad esporre i dati della istantanea scattata dai tecnici di Legambiente sul livello di inquinamento  microbiologico delle acque regionali questa mattina erano presenti Serena Carpentieri, responsabile di Goletta Verde, Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania,  Pietro Funaro, ARPA Campania, Stefano Pisani, Sindaco di Pollica-Acciaroli, Pioppi,  e Marco Paolilli, coordinatore della rete di raccolta del COOU.

Da quanto si deduce dai prelievi realizzati dai biologi di Legambiente che spostandosi a bordo di un laboratorio mobile, focalizzano le analisi alla ricerca di punti critici quali foci di fiumi e torrenti, canali e scarichi che confluiscono direttamente a mare, il motivo di preoccupazione per il rischio sanitario in Campania è reale. Sono 19 i prelievi, dove a causa di scarichi abusivi, mancanza o mal funzionamento di impianti di depurazione il livello di inquinamento è allarmante, in particolare, 16 località campionate sono risultate fortemente inquinate.

Sorpresa Ogliastro Marina La frazione di Castellabate che ogni anno colleziona bandierine blu di mare pulito, risulta a sorpresa fortemente inquinata, insieme ai più prevedibili Battipaglia (scarico Idrovora), mentre inquinata senza aggettivi è Salerno come risulta dai campioni prelevati sul Lungomare Clemente Tafuri, spiaggia a 200 metri ad est della Foce dell’Irno, un tasso maggiore di batteri ha rivelato invece Pontecagnano sulla Litoranea Magazzeno e alla Foce del Sele di Capaccio-Eboli. Inquinato anche il mare di Agropoli, nei pressi della foce Solofrone. Ogliastro viene colpita ogni anno dal fenomeno dell’eutrofizzazione delle alghe. Infatti quello che non fa l’uomo, lo fa il clima. Quest’anno la temperatura rilevata è più alta di due gradi: era 26, è diventata 28, con picchi di 30 gradi. Il superriscaldamento delle acque fa comparire la mucillagine nei tratti della costa più a sud.

Il primo «nemico» del mare L’olio usato è fra i maggiori pericoli per l’inquinamento marino. Qualsiasi olio è pericolo, da quello dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli di ciascun cittadino, fino all’olio che si usa quotidianamente all’interno delle abitazioni per cucinare. “Se eliminato in modo scorretto – ha sottolineato Paolilli – questo rifiuto pericoloso può danneggiare l’ambiente in modo gravissimo: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in mare inquinano una superficie grande come un campo di calcio”. A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare. Lo scorso anno, a Salerno, il Consorzio ha raccolto 2’477 litri di olio.

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