Chiusura ospedale Agropoli: è scontro tra Alfieri e Squillante

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Chiusura ospedale Agropoli: è scontro tra Alfieri e Squillante

Non si placa la polemica sulla chiusura dell’ospedale civile di Agropoli. A riaccendere la miccia tra il direttore generale dell’asl Antonio Squillante e il sindaco di Agropoli Franco Alfieri è stata la sentenza della terza sezione del Consiglio di Stato che ha deciso deciso che deve essere garantita l’emergenza presso la struttura dell’ospedale civile di Agropoli per il periodo estivo e cioè fino al 15 settembre 2013.

Squillante Il manager Squillante non ha mancato l’occasione per attaccare i suoi detrattori: «Nell’ex presidio ospedaliero di Agropoli vi erano più primari che posti letto – argomenta Squillante -. Il mio compito è quello di razionalizzare la spesa dell’ASL al fine di garantire delle buone prestazioni sanitarie, cosa che intendo portare avanti con ogni mezzo e con la massima determinazione. Purtroppo, ho notato che pochi sono disposti al cambiamento, molti, invece, sono favorevoli a mantenere lo “status quo”».

«Le mie scelte sono state ostacolate principalmente da quelle forze che si definiscono “riformiste” – precisa Squillante -, tra le quali ho riscontrato un’attenzione maggiore nel proteggere alcune caste (fatte di pochi privilegiati) a discapito dell’interesse collettivo. A tutti questi “signori” che hanno cavalcato l’onda del dissenso e giocato con l’informazione lancio una sfida: 2 mesi, 60 giorni, 1.440 ore, per fare in modo che il Governo Letta intervenga a garantire nuove risorse umane e finanziarie al nostro territorio. Io non aspetto altro!»

«Purtroppo, però, conoscendo lo spessore di questi “signori” – conclude Squillante -, sono certo che non  riusciranno nemmeno ad abbozzare una proposta, nè credibile nè sostenibile. L’unica speranza che ci rimane é che dopo che avranno dimostrato la loro mediocrità politica ed amministrativa, abbiano almeno la dignità di tacere per sempre ed occuparsi di altro, in modo da non far perdere tempo a chi vuole cambiare effettivamente le cose»

Non si fa attendere la risposta del sindaco di Agropoli Franco Alfieri che apostrofa come «volgari e violente» le parole di Squillante.

Alfieri «Certamente la politica locale non poteva applaudire alla scelta di Squillante di riconvertire il presidio ospedaliero di Agropoli, trasformandolo in un semplice Psaut – afferma il sindaco Alfieri – Il ricorso alla magistratura è stato, quindi, un atto necessario per la difesa del diritto del nostro territorio ad aver garantiti i servizi per l’emergenza-urgenza. E’ molto semplice affrontare il problema chiudendo strutture sanitarie, con tagli indiscriminati, parziali e faziosi. Squillante, che grazie alla politica che lui stesso definisce incapace, oggi può rivestire il ruolo di direttore generale dell’Asl Salerno, con tanto di lauto compenso

«Inoltre – continua il primo cittadino agropolese – se Squillante è così ligio alla legge, giustificando le sue decisioni con il rigoroso rispetto del decreto 49/2010, allora deve chiarire anche la sua posizione in relazione al decreto legislativo 39/2013 che prevede l’incompatibilità e l’inconferibilità di incarichi a chi ha ricoperto ruoli negli organi di indirizzo politico negli enti pubblici. Se dobbiamo rispettare la legge, allora anche Squillante, essendo stato assessore provinciale, potrebbe essere incompatibile con l’incarico di direttore generale dell’Asl e, pertanto, ogni suo atto non sarebbe legittimo e perderebbe di efficacia. Ho già chiesto all’ente provinciale l’attestato del periodo del suo incarico in qualità di assessore provinciale e solleveremo, quindi, la questione dell’incompatibilità. Molto probabilmente prima che l’ospedale di Agropoli chiuda, sarà Squillante ad andare a casa».

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