Il punteruolo rosso «divora» Marina di Camerota (FOTO)
| di Luigi MartinoRischiano l’estinzione le monumentali palme di Marina di Camerota vittime del punteruolo rosso. Il parassita negli ultimi anni ha distrutto diversi esemplari di grosso fusto e non ha risparmiato nessuna zona del paese. Il lungomare Trieste e il porto sono contornati da palme di tutte le dimensioni. L’insetto ha divorato più della metà degli esemplari ed ora si è spostato nella parte alta del paese per continuare l’operazione.
Il parassita, scentificamente chiamato Rhynchophorus ferrugineus, lungo fra i 2 e i 4,5 centimetri, ha depositato le sue uova al centro della chioma, nella parte meno resistente della pianta, alla base delle foglie. Per tutta l’estate le piccole larve hanno cominciato a cibarsi dei tessuti della pianta per poi scavare larghe cavità all’interno del tronco nutrendosi dell’humus. Il punteruolo rosso è originario dell’Asia sudorientale e della Malesia. A seguito del commercio di esemplari di palme infette la specie ha raggiunto negli anni ottanta gli Emirati Arabi e da qui si è diffusa in Medio Oriente e in quasi tutti i paesi del bacino meridionale del Mediterraneo. Risalito sino alla Spagna, il parassita ha successivamente raggiunto la Corsica e la Costa Azzurra mentre la prima segnalazione in Italia è del 2004 e si deve ad un vivaista di Pistoia che aveva importato delle piante dall’Egitto. La causa della rapida diffusione è principalmente il commercio di esemplari di palma infestati dall’insetto e non riconosciuti tali. E secondo gli esperti, oltre alle specie di palme, sarebbero a rischio anche altre essenze tipicamente orientali come l’agave e il ficus, fino ad ora rimaste indenni dalla voracità del coleottero.
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