La compagnia «O Thiasos – Teatro Natura» rilegge i racconti degli antichi su pianeti e costellazioni a Velia

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La compagnia «O Thiasos – Teatro Natura» rilegge i racconti degli antichi su pianeti e costellazioni a Velia

VeliaTeatro 2011 – XIV Edizione

Area archeologica di Elea-Velia (SA) –  9-18 agosto

Uno sguardo agli astri per svelare l’animo umano: ecco «Miti di stelle»

La compagnia «O Thiasos – Teatro Natura» rilegge i racconti degli antichi su pianeti e costellazioni

Martedì 16 agosto il quarto spettacolo

Sotto il cielo di Velia arrivano i «Miti di stelle», lo spettacolo del gruppo «O Thiasos – Teatro Natura» in cui spazio e tempo, letteratura e scienza, vastità e intimità si intrecciano, aprendo lo sguardo su squarci dell’anima. Come? Attraverso la narrazione delle costellazioni, quali enigmi da sciogliere, emblemi da interrogare, configurazioni archetipiche a cui attingere. Dei pianeti, che vagano come gli uomini, delle stelle, punti fermi freddi e distanti, ma anche incandescenti e gravide di storie.

L’appuntamento con la compagnia romana, da un ventennio impegnata nella sintesi del teatro con l’esperienza percettiva e sensoriale del paesaggio, è per martedì 16 agosto (ore 21). Nella quarta serata di VeliaTeatro, la rassegna dedicata all’espressione tragica e comica antica, alla XIV edizione, ospitata dall’acropoli dell’area archeologica di Elea-Velia. La rappresentazione, che trae spunti e personaggi dalle Metamorfosi di Ovidio, è scritta e narrata da Sista Bramini, fondatrice e direttrice di «O Thiasos» (in greco antico, il tiaso, l’associazione religiosa nell’antica Grecia dedita al culto dionisiaco). Alle parole si aggiungono canti e polifonie tradizionali, ispirati alla notte e alla natura, provenienti da varie regioni italiane e diversi paesi europei, a cura di Francesca Ferri, anche esecutrice dal vivo insieme a Camilla Dell’Agnola e Valentina Turrini. 

Nella narrazione gli astri prendono forma: si racconta ad esempio di Callisto, seguace di Diana, che vittima del desiderio di Giove, diviene l’Orsa Maggiore. Dello stesso Giove e delle diverse fattezze che assume per congiungersi a Ganimede, a Io, a Europa, a Leda. Delle costellazioni del Cigno e dell’Aquila che, allo zenit, nel triangolo estivo, sovrastano gli uomini ogni estate.  «La narrazione si sofferma sulle costellazioni visibili la sera stessa dello spettacolo, alzando la testa al cielo – racconta l’autrice e interprete Sista Bramini – Il mito antico ci restituisce un’idea della realtà molto moderna in cui le storie illustrate si fondono con le stelle e l’ambiente circostante. La metamorfosi è anche uno strumento per la reinterpretazione secondo la sensibilità contemporanea: la trasformazione è il mezzo per entrare in empatia con gli esseri amati. E in questa dinamica, determinante è anche il luogo archeologico, particolarmente adatto a farci viaggiare nel tempo  e nello spazio».

VeliaTeatro proseguirà con altri due spettacoli (inizio ore 21) della compagnia «O Thiasos – Teatro Natura»: mercoledì 17, va in scena «Demetra e Persefone», ispirato dall’Inno Omerico a Demetra, giovedì 18 agosto, dalle Metamorfosi di Ovidio, «Miti d’acqua».

La manifestazione, organizzata dalla Compagnia Michele Murino Cilento Arte, si svolge con il sostegno di Soprintendenza Archeologica di Salerno, Regione Campania, Provincia di Salerno, Ente Provinciale Turismo di Salerno, Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Banca del Cilento – Credito Cooperativo di Vallo della Lucania, Comunità Montana Lambro e Mingardo, Comune di Ascea, Comune di Casal Velino

Botteghino 10 euro. Navette gratuite dal parcheggio all’ingresso dell’area archeologica di Elea-Velia per l’acropoli dalle 19.30. Info: www.veliateatro.it – Pro loco di Ascea – 0974 972230

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