Serre: si chiude l’edizione 2012 di Alburni Jazz&Blues Festival
| di Katiuscia StioUltima serata di Alburni Jazz&Blues Festival, per la direzione artistica di Tommaso & Daniele Scannapieco, con un appuntamento dedicato interamente al genio ed alla creatività femminile. Due grandi interpreti per un’unica serata. Dajana 4et featuring Robertinho De Paola e a conclusione Simona Molinari & La Mosca Jazz Band. Le due giovanissime artiste hanno catturato il pubblico tra le note del Jazz&Blues d’autore. E’ stato un matrimonio tra jazz, elettronica e scelte eleganti quello che ha portato sul palco di Serre Simona Molinari. Uno stile che esplora l’electroswing il suo. Una versione più moderna del classico swing con l’elettronica sposata alle sonorità del musical americano. “ La scoperta dell’elettronica mi ha aperto un mondo di possibilità in più di fare musica e di esprimere degli stati d’animo”- dice Simona Molinari. Così dentro le sue storie, dal retrogusto retrò e malinconiche, si possono trovare influenze moderne di ogni genere che dal jazz spaziano verso il pop d’autore. Ha lanciato e vinto una scommessa fatta con se stessa Simona, scrivere testi in italiano che rispettino i tempi del suo swing. Questa vittoria ha rafforzato la sua fama a livello internazionale e le è valsa la collaborazione con Peter Cincotti, brillante pianista, cantante di New York. Ha interpretato brani di repertorio ed in più alcuni classici nell’ultima serata di Alburni Jazz. Ha interpretato Habanera della Carmen di Bizet in cinese. “ Siamo in tempo di crisi- ha detto scherzosa la Molinari- ed in tempo di crisi non si butta via niente. Ho impiegato un mese ad impararla e quindi ora ve la propongo.” Applauditissima. Anche la “apri pista” Dajana feat Robertinho De Paula ha ottenuto un plauso eccezionale da pubblico. “La XIX edizione di Alburni Jazz&Blues Festival è stato, rispetto alle edizioni passate, un ritorno alle origini, con un jazz di qualità privo di contaminazioni- sostiene il sindaco di Serre Franco Mennella-. Una scelta che è stata premiata dal pubblico amante del genere musicale che ha apprezzato di gusto la scelta degli artisti . E’ per noi un monito a perseguire nella scelta e a migliorarci per la prossima XX edizione”. “E’ stato quello che volevamo, un jazz d’autore, un jazz che premi la qualità non il nome dell’artista- dichiara Antonio Opramolla vice sindaco e assessore al Turismo e Spettacolo- Certo, ci siamo insediati con la tornata elettorale di maggio, abbiamo avuto solo pochissimi mesi per organizzare questa XIX edizione, ma alla fine abbiamo ottenuto il risultato sperato, il pubblico ha apprezzato la nostra scelta: artisti di qualità, un jazz puro, un ritorno alle origini, così come era stato pensato agli albori Alburni Jazz. Da settembre prossimo inizieremo a lavorare per la XX edizione in cui sin da ora vi dico che ci saranno novità eccezionali”. Ad ogni artista che è salito sul palco, è stata regalata una pigotta, la bambola di pezza dell’UNICEF che contribuisce a salvare la vita dei bambini africani. Anche Jazz Art ha avuto il suo successo. La tela collettiva, i murales, l’estemporanea di poesia hanno contribuito a valorizzare la varie sfaccettature dell’arte sia essa musicale, artistica e paesaggistica.
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